Non uccidere i valori

Si è svolta a Norcia il 31 dicembre la 39a Marcia per la pace. Hanno partecipato 3.000 persone

No ad ogni forma di guerra; sì incondizionato alla pace. Questo in sintesi il messaggio uscito dalla 39’Marcia per la pace – ‘La persona umana, cuore della pace’ -, tenutasi a Norcia lo scorso 31 dicembre. All’evento, organizzato dalla Cei, da Caritas italiana, da Pax Christi e, quest’anno, dalla diocesi di Spoleto e dal Comune di Norcia, hanno partecipato, diluite nell’intera giornata, quasi tremila persone. La giornata nursina è iniziata con la preghiera ecumenica nella chiesa del Crocifisso, presieduta dal metropolita armeno, Zakarian Armen. Sono intervenuti, con un’omelia, il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Vincenzo Paglia e quello di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino. Hanno preso parte al momento iniziale anche il presidente della Provincia di Perugia, Giulio Cozzari, l’arcivescovo eletto di Palermo e nunzio apostolico in Italia, mons. Paolo Romeo, il vescovo di Ivrea, mons. Arrigo Miglio, quello di Pescara-Penne e presidente di Pax Christi, mons. Tommaso Valentinetti, e il direttore della Caritas italiana, mons. Vittorio Nozza. ‘Il buio nel mondo è fitto – ha detto Paglia – la violenza barbara sembra non fermarsi neanche in questi giorni. È nostro compito ridare forza al Vangelo della pace. La pace è la trasfigurazione dei cuori, a partire dai nostri. Da Norcia – ha concluso – possa partire una stella che illumini il buio di questo nostro mondo’. Il Vescovo di Assisi ha esortato il popolo di Dio a non rendere vana la croce di Cristo. ‘Noi pensiamo e dobbiamo – ha affermato – annunciare al mondo la pace, perché ne siamo la sorgente’. La parte centrale della preghiera è stato l’intervento del Metropolita armeno, che si è detto molto felice di pregare insieme e parlare di pace. Ha fatto riferimento a Maria, madre di Cristo e madre di tutti gli uomini. ‘Rallegriamoci – ha detto il Metropolita – di avere una tale Madre in cielo e, insieme con lei, numerosi nostri fratelli e sorelle. La Marcia che stiamo vivendo deve condurci tutti all’amore fraterno, confidando nell’amore di Dio’. Molto significativa anche la tavola rotonda al teatro civico di Norcia, sul tema ‘Acqua e pane per tutti’. I relatori hanno cercato di riportare le centinaia di persone presenti alle radici dei bisogni dell’uomo, partendo appunto da due elementi base, quali l’acqua e il pane. Gli oltre mille giovani radunati, nel pomeriggio, per la grande festa alla Palestra nuova hanno ascoltato con interesse e preoccupazione le parole di mons. Valentinetti sul problema delle armi leggere: ‘L’Italia – ha detto il presule di Pescara – è al 4’posto come produttrice mondiale e al 2’come commercio di armi leggere. E mantiene costantemente la sua leadership mondiale. Un dato molto preoccupante e sottovalutato. Chiediamo ai cattolici attivi in politica di impegnarsi, sul piano legislativo, per allargare il controllo democratico di produzione e commercio di armi leggere chiarendo chi produce, a chi vende e quali banche fanno da appoggio (sullo stile della legge 185 – quella delle nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento -, che purtroppo non contempla il capitolo ‘armi leggere”d uso ‘non militare’). Chiediamo anche che sia avviato lo studio per la proposta di legge sugli intermediari di armi, definendone compiti e responsabilità e allargando la trasparenza sul loro agire. Una legge ad hoc andrebbe presto approvata’. Appena sceso il buio i partecipanti si sono ritrovati in piazza San Benedetto, dove, ai piedi della statua del santo Patrono d’Europa, è stato posto il tripode con la fiaccola benedettina pro pace accesa nello scorso luglio in Georgia. Lungo il percorso, intervallati da canzoni di Taizè e canti di pace, sono stati proposti per la riflessione testi di Madre Teresa di Calcutta, testimonianze di madri che hanno visto morire i loro figli in guerra, e testi musicali di vari artisti. La giornata si è conclusa con la messa in concattedrale presieduta dal cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace. ‘Non si può invocare la pace – ha affermato il porporato nell’omelia – e fare scempio della libertà dell’uomo. Se amate veramente la pace, fatevi difensori dell’indisponibile. La pace è vocazione nell’alto e missione nel basso’.

AUTORE: Francesco Carlini