Non lasciamoli soli!

Adozioni a distanza. La Caritas diocesana coordina i sostegni in Brasile, Georgia, Palestina, India e Costa d'Avorio

Le adozioni a distanza. Un argomento vasto se si considera che molti enti lavorano in questo senso, ovvero per assicurare benefici a chi è meno fortunato. La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia da tempo segue i sostegni in vari paesi, per un totale di 297 adozioni: Brasile (189), Georgia (78), Palestina (20), e poi India (8) e Africa (2). Ma dove e come si concretizzano questi aiuti? In Brasile, il centro è Porto Veho, dove la diocesi è presente con la parrocchia di N.S. de Amparo, base della missione, insieme a due sacerdoti e una delegazione delle suore della S. Famiglia. I bambini che si adottano, qui, provengono da situazioni ‘difficili’: povertà estrema oppure orfani (di madre, di padre o di entrambi) oppure ancora ragazzi gravemente malati. Queste le condizioni per cui beneficiano dell’aiuto che è ‘totale’, da ciò che occorre per mangiare e dormire, a ciò che comporta l’istruzione. Attorno alla base della missione, la parrocchia, in cui si crea anche un giro di volontari che si attivano per le esigenze locali, sono poi sorte altre strutture in zona, come il centro polivalente, quello giovanile’ luoghi che, esternamente e internamente, ospitano ‘l’animazione’. In Georgia, invece, si tratta di ragazzi raccolti dalla strada e sistemati in una struttura oppure sono giovani ragazze, di età compresa tra i 12 ed i 15 anni, alle quali viene proposto un progetto di studio di tre anni per la formazione in ambito ‘artigiano’, che da un lato fa sì che queste vengano seguite, durante il corso; dall’altro permette, alla fine, di ottenere un impiego. Ciò impedisce anche che vengano adescate dalla malavita. In Georgia, il centro di coordinamento è Tbilisi, la capitale, ed il contratto, al contrario degli altri casi, avviene direttamente con la Caritas locale, molto attiva per garantire le necessità del popolo. È stata una proposta lanciata dall’arcivescovo Fontana quella che ha dato il via alle adozioni in Palestina quando, di ritorno dal suo viaggio per il gemellaggio di S. Benedetto, la sera del Venerdì santo 2004 denunciò ciò che aveva visto ed udito ed invitò la città di Spoleto a fare qualcosa di concreto. È così che, da un anno a questa parte, sono partite 20 adozioni destinate ai bambini ospiti dell’istituto francescano presente a Betlem. Qui, i sostegni sono maggiormente volti all’istruzione dei ragazzi anche se, infine, vivendo per la maggior parte del giorno nella struttura, ciò comporta anche il mantenimento dal punto di vista di vitto e non solo. Per quanto riguarda l’India, in particolare Madurai nella regione del Tamil Nadu, e l’Africa, in Costa d’Avorio, il contatto avviene con le suore della S. Famiglia, in entrambi i casi. Per l’India, in particolare, si sta lavorando per attivare scambi più stabili con i paesi dove sono seguite le adozioni. Ogni estate, dalla diocesi di Spoleto-Norcia, partono delle delegazioni, costituite per lo più da ragazzi e guidate da un sacerdote, destinate ad alcune delle regioni sostenute: in Brasile ed in Georgia sono ospitate direttamente dai centri di riferimento. Scopo delle missioni estive: incontrare le popolazioni e, soprattutto, aiutare concretamente nella costruzione, in alcuni casi, grazie anche agli aiuti provenienti dalle raccolte che, durante l’anno, si attuano in diocesi.

AUTORE: Eleonora Rizzi