Noi, un’unica grande famiglia

Le celebrazioni per la festa del beato Bonilli

Cannaiola è in festa per le celebrazioni in memoria del beato Pietro Bonilli. Venerdì 24 aprile ricorre l’anniversario liturgico e due saranno gli appuntamenti principali: la messa del mattino alle ore 10 per i diversamente abili, celebrata da padre Franco Buonamano ofm, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano; e la solenne concelebrazione eucaristica della sera, alle 19.30, presieduta da mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio e delegato Ceu per la Pastorale della famiglia. Non si tratta di una qualunque ricorrenza ma di un evento pensato con un’idea ben precisa, come ci conferma don Sem Fioretti, rettore del santuario dedicato al Beato. ‘Come comunità di Cannaiola, le suore della Sacra Famiglia, gli amici del santuario e tutti noi, abbiamo riflettuto e ci siamo chiesti il senso del festeggiare Bonilli quest’anno. Così, siamo partiti da una sua lettera con la quale, al tempo, invitava tutti i parroci d’Italia e, a causa dei problemi e delle difficoltà di quel periodo, chiedeva braccia che lo aiutassero nell’operare per gli ultimi, per i bisognosi. Da qui la decisione di invitare alcuni parroci della nostra diocesi a celebrare il triduo di preparazione, accompagnati dalle loro comunità’. Nei tre giorni che hanno preceduto la festa liturgica, infatti, si sono alternati: don Vito Stramaccia, parroco di San Nicolò in Spoleto; don Angelo Cicoria, di Campello sul Clitunno, e don Edoardo Rossi, rettore del seminario di San Sabino; don Bruno Molinari, da Verchiano. ‘Poi, la scelta di Ceccobelli ‘ prosegue don Sem ‘ in quanto vescovo delegato dalle otto Chiese sorelle per la Famiglia, a culmine delle celebrazioni: anche questo intervento rappresenta la volontà di voler dare una forte e concreta risposta alla nostra attenzione verso la grave crisi in cui verte la famiglia oggi. È il segno che la Chiesa vuole esserci’. ‘Il santuario di Cannaiola ‘ sottolinea il rettore ‘ vuole porsi come centro della spiritualità bonilliana, che significa spirito di servizio a tutto campo; vuole porsi come fulcro della pastorale della famiglia, come una ‘famiglia’ che si mette al servizio delle altre famiglie, di tutte e, in particolare, di chi verte in maggiore disagio. Al tempo di don Pietro i bisognosi erano i ciechi, i muti’ Oggi, sono altre le difficoltà, a partire dalla disoccupazione. Siamo certi che Bonilli si sarebbe impegnato per questi, e noi vogliamo esserci con lui per continuare a tener vivo il suo carisma, la sua profezia: sempre a favore degli ultimi, schierato per i più deboli e pronto a dare una risposta alle sfide del tempo’. Maggiore interesse, a questo punto, assume anche la Festa della famiglia, in programma per sabato 25 aprile. Un appuntamento studiato come pellegrinaggio di persone che giungeranno da tutta Italia per raccogliersi attorno al Beato, in uno spirito di condivisione verso il suo insegnamento della carità concreta.

AUTORE: Eleonora Rizzi