No, la teologia della liberazione non è crollata, si è solo purificata. Nessuno può dire: ‘La teologia de la liberacion fracasò’. Nessuno può dirlo. Molte delle teologie più feconde sono nate in un (comprensibilissimo) clima di entusiasmo acritico, che le ha indebitamente gonfiate, e ha immediatamente provocato l’intervento delle truppe cammellate che da sempre stazionano negli ampi sotterranei di Santa Madre Chiesa, pronte a intervenire non appena sentono puzza di novità. San Tommaso fu condannato in via ufficiale. La Chiesa di Perugia (mons. Canzio Pizzoni) e quella di Foligno (il canonico Faloci Pulignani) dovrebbero ancora ricordare le ruvide manate del ‘Sodalitium Pianum’ di mons. Benigni, l’anima nera di quel mite ‘parroco del mondo’ che fu san Pio X. Eppure quei santi uomini di Chiesa non facevano altro che delineare timidamente quella teologia delle realtà terrene che poi vrebbe dilagato nel Concilio.No, la teologia della liberazione ‘no fracasò’. Nel libretto dei canti che usano qui, nella chiesa di San Francesco di Ibarra (Ritmos del pueblo de Dios), l’indice pastoral riporta i titoli dei anti sotto le varie voci: Apertura de la asamblea, Comunion, ecc.; ebbene, sotto la voce Liberacion cristiana i titoli dei canti sono 98 (noventa y ocho; novantotto). ‘Padre nuestro que sta en la tierra’: mamma mia, come lo cantano bene!, chitarre sonore e tamburi rullanti, i Cappuccini che mi ospitano, mamma mia, con quanto slancio lo eseguono! ‘Padre nostro che abiti la terra, e ti riveli attraverso la nostra capacità di rivelarti’. Già, che ce ne facciamo di un Dio Motore Immobile, altissimo, lassù, freddo, vecchio, che non sente il bisogno di farsi conoscere, e tanto meno di impegnare noi a farlo conoscere? Tu, Dio nostro, Dio di Gesù, ‘non sei un Dio che incoscientemente rimanga seduto nel suo cielo’. No. Tu, Dio nostro, Dio di Gesù, sei un Dio ‘che con il sudore della fronte lavora nella pelle di colui che riesce appena, giorno dopo giorno, a strappare la sopravvivenza’. E allora come dobbiamo pregarti, Dio nostro, Dio di Gesù? Dicendoti: benedicici, proteggici? No. ‘Tù alienta a los que luchan para que llegue tu Reino’: dà forza a quelli che lottano perché venga il tuo Regno, un mondo nuovo, dove Tu non debba più sudare ogni giorno nella pelle del povero. Stamattina, alla messa delle 7, come sempre abbiamo cantato il Sanctus: ‘Cielo e tierra pasaràn, ma tu palabra non pasarà’, e poi: ‘No-no-no-NO! No pasarà’. Due volte. La seconda volta, così, d’istinto, io ho cantato: ‘No-no-no-NO! No fracasò’. P. German, con il quale stavo concelebrando, mi ha guardato esterrefatto. E io gli ho sussurrato in un orecchio: ‘Piensaba en la teologia de la liberation’. Pensavo alla teologia della liberazione. P. German ha sorriso.
‘No fracasò’ !
AUTORE:
Don Angelo Maria Fanucci