Nelle parrocchie terremotate

Le parrocchie di San Biagio della Valle e Spina ad un mese dal terremoto. A Spina il Comitato di coordinamento per il terremoto convoca una assemblea pubblica

Domenica scorsa nelle parrocchie di Spina e San Biagio della Valle si è celebrata la messa e, come in tutte le parrocchie d’Italia, le offerte sono state raccolte per le vittime del terremoto che ha sconvolto Haiti. A San Biagio della Valle la messa domenicale delle 16 è affollata. Nel tendone allestito dalla Caritas diocesana i grandi “funghi” riscaldano l’aria e ‘piove’ per la condensa. Il parroco don Primo Alberati al termine della messa dà gli avvisi: catechismo, festa per i bambini, centri d’ascolto, riunioni dei consigli pastorale e degli affari economici … Tutto normale, cambiano solo i luoghi degli appuntamenti. Il tendone è di fronte alla chiesa parrocchiale, accanto all’oratorio. Sull’altro lato, attraversata la strada, c’è la scuola elementare. Tutti edifici ancora in piedi segnati da crepe che sfuggono ad un occhio distratto, ma dal 15 dicembre sono chiusi perché il terremoto li ha sconquassati dentro lasciando una fitta ragnatela di lesioni sulle pareti, quando non ha fatto cadere tetti e solai. Don Primo ci accompagna nella “casa del catechismo”, vicino al centro di San Biagio riaperto dopo la messa in sicurezza della torre e degli altri edifici pericolanti. Oltre la porta calcinacci in terra ovunque. “Per fortuna i fondelli sono rimasti in piedi” dice don Primo mentre spiega il progetto che sarà realizzato con il contributo di Caritas Italiana che ha già mandato un tecnico a verificare il da farsi. “Gli abbiamo chiesto di sistemare la ‘casa del’ catechismo invece di farci un nuovo prefabbricato che poi dovremmo lasciare. La spesa è un po’ di più ma almeno avremo una sistemazione duratura per le attività pastorali!”. Per la chiesa, lesionata ma non nelle strutture portanti, si tratta di trovare i fondi per i lavori necessari. Tecnicamente, spiega don Alberati, si potrebbe riaprire presto almeno la navata centrale e la speranza è di poterci rientrare prima del prossimo inverno. Intanto si continuerà a dire messa nel tendone la domenica e le feste mentre nei giorni feriali si celebra nel piccolo ma accogliente ambiente messo a disposizione da una famiglia. Da San Biagio della Valle a Spina la distanza è breve, ma cambia, e di molto, la situazione. Anche domenica pomeriggio sono all’opera i vigili del fuoco per la messa in sicurezza delle strade interne. Intanto tutto il centro resta chiuso anche se ci sono case agibili che hanno resistito al sisma. Nel freddo pomeriggio invernale sono illuminati solo il bar e il Centro operativo comunale. La chiesa, ovviamente, è chiusa. Il parroco don Marco Merlini spera in una sollecita realizzazione del “centro della comunità”. Il tecnico di Caritas italiana ha fatto il sopralluogo. Non ci vorrà molto ma occorre preparare il terreno con le opere di urbanizzazione prima di portarci i moduli che ospiteranno le aule per il catechismo, l’ufficio parrocchiale e la sala da 150 posti per le celebrazioni. Intanto la messa viene celebrata nella vicina chiesa di Sant’Apollinare segnata dal sisma ma ancora agibile. Le parrocchie di Castiglione della Valle e di Spina dove vivono la maggior parte delle persone colpite dal sisma, sono nel “Comitato di coordinamento per il terremoto” che si è appena costituito e che ha convocato per venerdì 29 gennaio alle 21 presso il Kiko di Spina, l’assemblea generale delle famiglie e delle aziende colpite dal terremoto del 15 dicembre scorso. Sarà occasione per fare il punto su tempi e modalità della ricostruzione sui quali ancora regna grande incertezza.

AUTORE: Maria Rita Valli