È una prospettiva molto esigente, quella indicata da Benedetto XVI nel suo primo messaggio per la Giornata mondiale della pace che si celebra il primo gennaio di ogni anno: ‘Nella verità, la pace’.’La pace – afferma il Papa – si configura come dono celeste e grazia divina, che richiede, a tutti i livelli, l’esercizio della responsabilità più grande, quella di conformare – nella verità, nella giustizia, nella libertà e nell’amore – la storia umana all’ordine divino’. Ritorna insomma e si approfondisce il richiamo, che Giovanni Paolo II ha fatto nel suo secondo discorso alle Nazioni Unite, alla grammatica della legge morale universale. La Chiesa insomma non si stanca di richiamare a fondamenti di principi che possano rappresentare basi condivise per costruire una ‘civilizzazione pacificatrice’. Questo significa fare chiarezza sulle ideologie: ‘Basti pensare – sintetizza il Papa – a quanto è successo nel secolo scorso, quando aberranti sistemi ideologici e politici hanno mistificato in modo programmato la verità ed hanno condotto allo sfruttamento ed alla soppressione di un numero impressionante di uomini e di donne e di popoli interi, sterminando addirittura intere famiglie e comunità. Come non restare fortemente preoccupati di fronte alle menzogne del nostro tempo, che fanno da cornice a minacciosi scenari di morte in non poche regioni del mondo?’. Non sono domande retoriche. Ci sta sotto la questione dei totalitarismi del XX secolo e quella del terrorismo internazionale odierno. Alla radice queste aberranti degenerazioni sono il frutto della sfida culturale e pratica del nichilismo da un lato e del fondamentalismo dall’altro. Sono opposti che si incontrano e generano terrore, morte, disprezzo per la vita, determinati dal disprezzo per la verità. ‘Alla base di questo comune esito tragico, sta, in definitiva, lo stravolgimento della piena verità di Dio: il nichilismo ne nega l’esistenza e la provvidente presenza nella storia umana; il fondamentalismo ne sfigura il volto amorevole e misericordioso’. Ecco, allora, che in questo impegnativo messaggio il Papa pone alla comunità dei popoli e delle nazioni, pone al cuore dell’anelito alla pace, la questione di Dio. È esattamente l’opposto del fondamentalismo, ravviva la democrazia e permette di radicare il discorso sui diritti umani. C’è la memoria e c’è il futuro nelle parole del Papa, in questo suo primo, organico e forte messaggio per la pace: ‘La storia ha ampiamente dimostrato che fare guerra a Dio ed estirparlo dal cuore degli uomini porta l’umanità, impaurita e impoverita, verso scelte che non hanno futuro’. Ecco, allora, il collegamento stringente e forte tra la verità e la giustizia. Il Papa, infatti, parla esplicitamente di un diritto alla pace e di un diritto allo sviluppo, degli uomini e dei popoli. Diritti fondamentali da costruire sulla roccia della verità.
Nella verità la pace
AUTORE:
Francesco Bonini