Nella fucina dello Spirito

DIOCESI. Mons. Goretti nominato direttore di Casa Papa Giovanni, che fu fondata da don Aldo Brunacci

Non poteva rimanere relegato a vaghi ed incerti ruoli, il vescovo emerito mons. Sergio Goretti. Lo ha ben compreso il vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino che gli ha affidato l’incarico di direttore dell’opera Casa Papa Giovanni: la nomina ufficiale recente era stata comunque stabilita e preannunciata da tempo. Casa Papa Giovanni, ubicata in via San Paolo e nata per volontà di don Aldo Brunacci, era stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1997 che ne aveva decretato l’inagibilità. Ma il fondatore don Aldo, ormai anziano, anche se di mente lucidissima, si era ricavato un angusto spazio abitativo all’interno del complesso, quasi che la sua permanenza lo rassicurasse maggiormente delle indispensabili ristrutturazioni. Il vescovo emerito Goretti metterà a disposizione l’esperienza accumulata affinché la benemerita istituzione continui nella sua attività. Lo stesso fa parte del Consiglio di amministrazione, composto da 5 persone e presieduto da mons. Sorrentino. Il neo direttore che peraltro ha proposto un aggiornamento dello statuto, visionato dal vescovo mons. Sorrentino e dal vicario episcopale per la cultura mons. Vittorio Peri, ha lasciato alcune precisazioni. Come intende assolvere il suo incarico? ‘Rispettando fedelmente l’impronta fissata da don Aldo Brunacci. Casa Papa Giovanni deve restare luogo di ritiri spirituali e di incontri finalizzati alla preghiera, alla meditazione, all’approfondimento teologico, alla riflessione culturale; quanto ora detto è stato dal sottoscritto ribadito e confermato nel nuovo statuto. Necessita inoltre favorire il dialogo interreligioso, con particolare attenzione alla Terra Santa, senza ovviamente dimenticare le problematiche che la società propone’. Casa Papa Giovanni non si configura dunque come un ostello o qualcosa di simile! ‘Assolutamente no. È un’opera diocesana riservata a piccoli gruppi che si raccolgono con intenti pastoralmente ed ecclesialmente definiti; non è pertanto aperta all’accoglienza di pellegrini o turisti’. La libreria Fonteviva risulta parte integrante della Casa? ‘Certamente, ed intendo, nei limiti del possibile, potenziarla come polo adatto a informare e rispondere tanto al clero e ai religiosi quanto ai laici. Il vantaggio economico è un fattore secondario.’ Le desta preoccupazione l’incarico ricevuto? ‘Non ho mai svolto una mansione di questo tipo, ma sono pronto a spendere le mie forze contando anche su un personale motivato e preparato, guidato dalla capacità indiscussa di Rita Capolongo, referente di fiducia, che ho ereditato da don Aldo’.

AUTORE: Francesco Frascarelli