La scelta preferenziale per i poveri è quella che accomuna tutte le attività del ‘Natale amico’, per sottolineare l’aspetto dell’accoglienza e fraternità con i poveri che s’incontrano ogni giorno in città e che chiedono l’elemosina, i malati, i carcerati, le tante famiglie fragili, gli immigrati, gli anziani. Con questo intento, varie saranno le iniziative che le associazioni di volontariato stanno organizzando, a cominciare dal pranzo di Natale in cattedrale, quello presso la casa di riposo Tiffany, il cenone di fine anno e quello della Befana, oltre le visite ai malati dell’ospedale, ai detenuti e le celebrazioni in fabbrica. Si stanno raccogliendo offerte in denaro, regali per adulti sia per uomo che donna, regali per bambini, dolci che serviranno per il Natale. Oltre a questo anche volontari che il giorno di Natale partecipino al grande pranzo in cattedrale sia per l’accoglienza che per il servizio. Gesti di solidarietà concreti che nascono da quello spirito di carità che è proprio di ogni comunità cristiana e che è stato ben evidenziato nell’ultima riunione delle Caritas parrocchiali, nella quale sono stati riconfermati gli impegni di sempre e concordati quelli immediati, per riqualificare l’azione nei riguardi dei nuovi problemi. Nell’Assemblea diocesana erano già emerse la fattività delle Caritas parrocchiali e l’attenzione vera da parte delle parrocchie rispetto alle situazioni di disagio delle persone e dei nuclei familiari. Claudio Daminato, direttore della Caritas diocesana, ha evidenziato la necessità che cresca ancora di più la coscienza del significato della carità secondo il Vangelo: è la comunità intera che deve farsi essa stessa ‘carità’ verso la più vasta umanità che vive nel territorio di ogni singola parrocchia. La Caritas non deve quindi sentirsi come ‘delegata’ a fare, ed il resto della comunità se ne può disinteressare. L’organismo Caritas, in questa visione, è quindi ‘l’esecutivo’ della comunità. In tal senso è necessario un cambiamento vero di mentalità e quindi di stile di vita personale e comunitaria per aprirsi ad un’accoglienza vera verso tutti. La paura del ‘diverso’ per etnia, religione o lingua non ha alcuna ragione di essere perché l’appartenenza al genere umano è unica ed eguale per tutti. Nel periodo di Avvento, come negli anni scorsi, tutte le offerte delle messe domenicali saranno destinate alla Caritas diocesana per uno specifico impegno. È stata inoltre ricordata la presenza operativa di una cooperativa sociale in cui lavorano anche i disabili, fondata dalla Caritas e denominata ‘Solco’, alla quale ci si può rivolgere per ogni lavoro e che prossimamente inaugurerà una sede propria.
Natale amico dei poveri
DIOCESI. Iniziative di Caritas e volontariato per le prossime feste
AUTORE:
E. L. - N. M.