Napolitano sui valori cristiani e umani

‘Come rappresentante dell’unità nazionale’ raccolgo il riferimento ai valori umani e cristiani che sono patrimonio del popolo italiano, ben sapendo quale sia stato il profondo rapporto storico tra la cristianità e il farsi dell’Europa. E ne traggo la convinzione che debba laicamente riconoscersi la dimensione sociale e pubblica del fatto religioso e svilupparsi concretamente la collaborazione, in Italia, tra Stato e Chiesa cattolica, in molteplici campi del bene comune’. Così il presidente della Repubblica, riprendendo il messaggio augurale inviatogli dal Papa, nel solenne messaggio dopo il giuramento davanti alle Camere. Lo stesso augurio di Benedetto XVI al presidente Napolitano a essere, come il suo predecessore, punto di riferimento e fattore di unità sicuro e comunemente apprezzato, ‘nel solco degli autentici valori umani e cristiani che costituiscono il mirabile patrimonio del popolo italiano’ è stato ripreso dal cardinale Ruini, aprendo i lavori dell’Assemblea della Cei. Entrando nel concreto, nelle molteplici sfide che ci stanno dinanzi , il presidente della Cei ha dimostrato che questo patrimonio, il patrimonio dell’identità e dei valori cristiani che sono patrimonio comune dell’Italia, non è un fatto del passato, da omaggiare e ricordare come una reliquia. È invece, oggi e domani, una risorsa straordinaria di questo Paese, non solo per sé, ma in un quadro più ampio, il quadro quantomeno dell’europeizzazione e della globalizzazione, in cui può giocare un ruolo originale. Quel che da sempre, infatti, tiene insieme l’Italia è proprio ‘la risorsa persona’, cioè l’indole e la qualità della persona, il tessuto delle comunità e dei mondi vitali. Ecco il motivo dello strategico impegno della Chiesa e dei cattolici uniti a servizio della persona e di tutte le sue molteplici necessità, ecco l’instancabile impegno a difesa della vita, dall’inizio al suo termine naturale, della famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna. È un elemento assolutamente strategico, in cui l’affermazione dei valori cristiani diventa affermazione dei più elementari e concreti valori umani, che laicamente tutti possono riconoscere, sostenere e promuovere. Siamo, per fortuna, in una società democratica, che prevede un dibattito libero, aperto e serrato: da sempre per la Chiesa e i cattolici la libertà, il libero confronto, è occasione per ‘rendere ragione della speranza’ e, nello stesso tempo, per ‘allargare gli spazi di razionalità’, seguendo l’esempio di Benedetto XVI, nel pubblico dibattito. Anche quando, come nell’immenso battage mediatico e commerciale su ‘Il Codice da Vinci’, non mancano insinuazioni di vero e proprio odio, cui però dare, come ha sottolineato Ruini, una risposta di serenità e di verità: ‘E di verità – ha concluso – la nostra gente ha oggi una grande sete’.

AUTORE: Francesco Bonini