Mario Giovannetti, ternano, ha 59 anni. Fino al 2004 era segretario regionale della Cgil. Oggi è assessore alle Politiche industriali della Regione Umbria. È diessino. Non è sposato, non ha figli. Rivendica la paternità del primo convegno sulle multinazionali, datato 1998. Adesso, nel cassetto, ha un’iniziativa di livello internazionale, che ha messo in calendario per giugno 2006. A Sviluppumbria ha affidato l’organizzazione dell’evento e garantisce la presenza dei manager delle multinazionali, di esperti ed economisti di chiara fama. L’argomento è sempre lo stesso di otto anni fa: le multinazionali in Umbria. Nel frattempo, Giovannetti sta invitando i manager delle multinazionali presenti nella regione a partecipare al costituendo Tavolo regionale di confronto, un’altra sua idea. ‘Proprio questa settimana – afferma – insieme ai miei collaboratori, stiamo finendo di scrivere le lettere di invito a 38 aziende multinazionali. Ci aspettiamo pronte risposte e la loro disponibilità a partecipare al Tavolo che la Regione Umbria è più che mai intenzionata a realizzare’. Al Tavolo siederanno, almeno nella fase iniziale del progetto di Giovannetti, i rappresentanti della Regione Umbria e i manager delle multinazionali. Quella che potrebbe essere per il mondo dell’economia e del lavoro umbro un’importante novità si inserirebbe nell’ambito delle misure previste dal Docup 2000-2006 e dal Piano per la diffusione dell’innovazione. L’assessore Giovannetti considera il dialogo con le multinazionali ‘una priorità’ del suo impegno. ‘Deve essere un Tavolo con scopi preventivi, nel senso che l’incontro con i responsabili del management delle multinazionali dovrebbe servire a dialogare e a prevenire improvvise situazioni di crisi. Come quando, ad esempio, la TyssenKrupp dichiarò la chiusura del ‘magnetico’ all’Ast di Terni o, più di recente, quando gli statunitensi della Ingersoll Rand decisero improvvisamente di dislocare la produzione della Cisa di Tavernelle in altri Paesi del Mediterraneo’. Come dire: con i signori delle multinazionali è meglio intendersi prima dei possibili patatrac, anche perché, dallo scontro con le multinazionali, l’Umbria e i lavoratori umbri difficilmente sono usciti soddisfatti. Anzi. ‘Le istanze locali – , spiega Giovannetti, – siano esse istituzioni o forze sociali, non devono essere più relegate al ruolo di semplici e impotenti spettatori’. La presenza in Umbria di aziende dipendenti da grandi gruppi internazionali è massiccia nei settori produttivi più significativi: siderurgia, chimica, alimentare e meccanica. ‘Noi vogliamo – prosegue Giovannetti – consolidare la presenza delle multinazionali sul territorio, in modo da raggiungere il miglior equilibrio possibile fra noi e loro. Le multinazionali devono essere una garanzia di sviluppo per l’Umbria, poiché si tratta di aziende importanti che investono molto nella ricerca e nella sperimentazione di nuovi prodotti. In tal senso, possono essere di esempio e di stimolo anche per l’imprenditoria locale ed aiutare la crescita economica della nostra regione. Noi vogliamo attrarle offrendo loro servizi ed infrastrutture, i cosiddetti ‘vantaggi localizzativi”.Il Tavolo ‘preventivo’ ideato da Giovanetti probabilmente non basterà per distendere del tutto i rapporti burrascosi – specie negli ultimi anni – tra i lavoratori umbri e le aziende multinazionali. Come lui stesso auspica, occorrerà sviluppare delle leggi specifiche che regolino la presenza delle multinazionali in Umbria e in Italia, azione che dovrà necessariamente essere condotta – per avere un peso – dal Parlamento nazionale e in sede di Unione europea.
Multinazionali: la Regione apre un Tavolo di confronto
L'idea è dell'assessore regionale Mario Giovannetti, che sta organizzando anche un grande convegno sul tema
AUTORE:
Paolo Giovannelli