È di questa mattina, sabato 9 agosto, la notizia della morte di Mons Remo Bistoni, noveantenne sacedote perugino, conosciuto e apprezzato da tutta la comunità ecclesiale e civile per la sua instancabile e intelligente opera di promozione cristiana e umana, culturale e sociale, nella quale ha coinvolto centinaia di persone trascinandole ad imprese quali quella dell’impegno missionario con la diocesi di Zomba, Malawi, sfociato nel gemellaggio tra le due diocesi perugina e africana e nel coinvolgimento delle istituzioni locali.
Per il momento la Curia diocesana e l’arcivescovo cardinale Bassetti che ha visitato don Remo in ospedale anche in questi ultimi giorni di degenza, informano che il suo funerale sarà celebrato nella Cattedrale di S. Lorenzo lunedì 11 agosto alle ore 10. Sarà lo stesso cardinale Bassetti a presiedere la celebrazione con la partecipazione di tutti i preti della città e molti della diocesi.
Alla sorella che ha assistito con totale dedizione il fratello fino all’ultimo con affetto e disponibilità , al cognato prof Pier Luigi Grassellie e a tutti gli amici e parenti le condoglianze più sentite da parte della Curia diocesana.
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Don Remo rappresenta per la nostra città e diocesi la memoria storica di cui ha dato anche qualche saggio con la pubblicazione di biografie di personaggi del clero perugino, da don Carlo Urru e Bruno Frattegiani vescovi a don Vincenti e don Antonio Fedeli sacerdoti. Ha scritto anche su momenti di storia locale e sul Malawi di cui è stato ed è tuttora grande amico e sostenitore. La sua vera vocazione però, oltre all’apostolato tra i giovani e nel mondo del lavoro, è quella di scrivere poesie e racconti, soprattutto poesie che hanno il sapore e l’apertura della preghiera e della contemplazione.
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Il reverendo monsignor Remo Bistoni è nato ad Arezzo il 21 aprile 1924. Trasferitosi a Perugia con la famiglia, ha compiuto gli studi prima nel Seminario diocesano poi in quello regionale di Assisi. È stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1948 nella cattedrale di San Lorenzo in Perugia dall’arcivescovo Mario Vianello.
Giovane sacerdote, fu incaricato di seguire il settore giovanile dell’Azione Cattolica, della quale associazione divenne anche segretario della Giunta diocesana. Insegnante di religione cattolica, si è dedicato anche al giornalismo, guidando per diversi anni la redazione perugina del settimanale regionale “La Voce” e collaborando con la diocesana Radio Augusta Perusia, oggi Umbria Radio.
La facilità della scrittura, la gioiosità dell’inventiva e la tenace memoria gli hanno consentito di scrivere libri di poesie, profili biografici di santi (santa Veronica Giuliani) e di personaggi, tra i quali l’arcivescovo mons. Giovanni Battista Rosa e don Federico Vincenti, che ebbe nel 1998 l’onorificenza di “Giusto delle Nazioni” per la sua attività, svolta con altri preti, di salvataggio degli ebrei negli anni della persecuzione. Di grande interesse le sue rievocazioni storiche, ricche di date e personaggi come “Una Chiesa presente. Passaggio del fronte nel territorio della diocesi perugina 1943-1944”, o anche il delizioso “Via della Sposa”.
Molta parte della sua missione sacerdotale l’ha svolta come cappellano del lavoro presso il grande stabilimento della Perugia a San Sisto: più di cinquant’anni. Per almeno dieci è stato anche cappellano del Sodalizio di San Martino, seguendo con dedizione gli anziani ivi ospitati.
È stato tra i fondatori e i più convinti sostenitori dell’Associazione “Amici del Malawi”, creando un gemellaggio tra l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve e quella di Zomba nel Malawi. Grazie a questa sua instancabile opera di aiuto missionario, si è recato moltissime volte nel Paese africano, dove è riuscito ad attivare ospedali, scuole e laboratori per aiutare in vario modo quelle povere popolazioni. Nel 1964 il Santo Padre Paolo VI gli ha concesso il titolo di “Monsignore”. La città di Perugia ha reso omaggio al suo impegno culturale iscrivendolo all’Albo d’oro della città di Perugia il 20 giugno del 2009.
Mi unisco al dolore dell’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve per la morte di don Remo Bistoni. Di Lui tutti sanno tutto e su di Lui molto si è scritto e detto in occasione dei suoi funerali; è stata personalità di grande valore in ogni senso, di molte virtù e doti umane e cristiane, che molto ha dato e di cui la Città e la Diocesi serberà significativa memoria. Grazie, don Remo.
Io voglio ricordarlo come Assistente ecclesiastico della Gioventù italiana di Azione cattolica, uno dei migliori. L’ho conosciuto nell’anno 1954 e da allora sempre apprezzato, quando era vice-assistente diocesano della GIAC di Perugia; assistente diocesano, e regionale per l’Umbria, era in quell’anno Mons. Carlo Urru. Hanno insieme formato una schiera numerosa di giovani umbri ad una piena maturità umana e cristiana, fortemente positiva per la Chiesa e la società. Quando don Carlo fu chiamato ad altri ed alti compiti fino all’Episcopato, don gli succedette nella pienezza degli impegni nella GIAC. Di quegli anni giovanili e di quella loro guida spirituale voglio far memoria: quel che si costruisce negli animi dei giovani ha un valore incommensurabile ed è meritevole di un gratissimo ricordo.
Nicola Molè
Terni