Grande festa ad Amelia e nella diocesi per la ricorrenza del 17’centenario del martirio dei santi Firmina, patrona della città e copatrona della diocesi, e Olimpiade. Quello che si è aperto lunedì 24 novembre sarà un anno giubilare per Amelia, in quanto il Santo Padre ha concesso l’indulgenza plenaria a coloro che visiteranno la chiesa Cattedrale e la tomba dei santi Firmina e Olimpiade, partecipando ad una celebrazione liturgica. Uno stimolo efficace a partecipare alla catechesi, all’esercizio della carità per essere rinvigoriti nella fede cattolica, sull’esempio eroico della santa amerina. Un anno che dovrà essere all’insegna della rinascita e riscoperta del senso grande dell’amore che la stessa giovane Firmina ha testimoniato fino al martirio, quell’amore che, ancora oggi in questo tempo rattristato dalla violenza, in cui il terrorismo sembra invadere il mondo, in cui ci sono troppe guerre, è per tutti veramente necessario, quell’amore che va globalizzato e che deve toccare il cuore come accadde alla giovane Firmina, che dopo aver incontrato il Signore lasciò tutto per seguirlo – ha ricordato mons. Paglia nel corso della solenne celebrazione alla presenza dei sindaci dell’amerino e dei rappresentanti della municipalità e capitaneria di Civitavecchia, città gemellata con Amelia, che ha come patrona la stessa Firmina. “Molte furono le difficoltà e persecuzioni che Firmina affrontò, sempre sorretta dalla forza della preghiera. Ed oggi non è forse in tempesta la nave del mondo, non sono eventi terribili quelli che sconvolgono la vita dei popoli. Ci sono quaranta guerre nel mondo. Ci siamo fermati per quello che è accaduto in Iraq, ma per tutte le altre, chi prega perché si fermino? La storia e l’esempio di Firmina ci ricordano come, neppure le fiamme e il martirio, riuscirono ad allontanarla da Gesù, mentre noi con molta facilità spesso ci allontaniamo dal vangelo. E quanta poca carità riserviamo per i poveri, i deboli e malati! – ha sottolineato mons. Paglia – Firmina anche in mezzo ai tormenti non ha smesso di pregare, né di amare e ora ci ricorda di trovare il tesoro del vangelo che non lascia nessuno, ma spinge ad amare più che a odiare. Il piccolo libro del vangelo rende forte chi ascolta e lo mette in pratica e rende capaci di ricevere un amore forte”. Un anno che sarà anche ricco di importanti iniziative a cominciare dal restauro della Cattedrale e la sistemazione dei sepolcri dei due santi; sarà inoltre realizzata la mensa per i più poveri e raccolte offerte destinate alla missione di Ntambue nel Congo per la realizzazione di un pozzo d’acqua e una piccola cappella dedicata a santa Firmina. “Vorrei che questo anno fosse per tutti di una gioia immensa, perché stando accanto a Firmina possiamo riscoprire la bellezza e la forza dell’amore” ha concluso il Vescovo, consegnando ai presenti il Vangelo di Matteo da lui commentato.
Mons. Paglia: “Non scordiamoci delle altre 39 guerre nel mondo”
Festa di santa Firmina, patrona di Amelia e copatrona della diocesi
AUTORE:
Elisabetta Lomoro