La pace che nasce nel cuore dell’uomo è quella che può dare speranza per la pace universale. Con questo invito mons. Paglia ha aperto il nuovo anno con la celebrazione per la pace del 1’gennaio 2003, concludendo, in un certo senso, questo periodo di Natale che ha visto la comunità impegnata su vari fronti di solidarietà e accoglienza, alla riscoperta del senso vero del Natale vissuto tra i poveri, i malati, i bisognosi e i carcerati, in una sorta di presepe alla rovescia che diventa accoglienza per tutti e testimonianza di misericordia. Al centro della vita deve esserci sempre l’uomo – ha ricordato mons. Paglia – nella sua integrità che deve essere posta al centro della nostra attenzione e del rispetto sacrale. La guerra, la violenza sono tutte mostruosità che rischiano di portare alla distruzione dell’umanità e rafforzare la cultura del nostro tempo che si allontana sempre più dalla sacralità dell’uomo. L’impegno in questo senso coinvolge mondo civile e religioso indistintamente in quella stretta collaborazione già avviata e che deve essere sempre più rinvigorita. Al centro della fede rimane poi la celebrazione della domenica culmine e fonte della vita spirituale, nel segno sacramentale della comunione sotto le due specie. Il nuovo anno deve cominciare all’insegna della pace – ha proseguito il Vescovo – per unirci a tanti testimoni di pace e non lasciarli soli verso la “desideratissima pace” come l’ha definita a suo tempo papa Giovanni XXIII nell’enciclica Pacem in terris di cui ricorre il 40’anniversario. Nella cattedrale di Terni, come in tutte le chiese, sono stati solennemente cantati i due antichi inni, il Te Deum di ringraziamento e di lode il 31 dicembre ed il Veni Creator Spiritus di impetrazione e di invocazione per l’inizio dell’anno nuovo, il 1 gennaio. Il vescovo mons. Paglia ha presieduto le due celebrazioni. La sera del 31 erano presenti, oltre al popolo, le massime autorità della città e sindaci dei comuni della diocesi. Il Comune di Terni, rappresentato dal vice sindaco Polli, ha offerto un calice al Vescovo in segno di riconoscimento dell’azione svolta dalla diocesi e come auspicio di collaborazione delle due istituzioni, ecclesiastica e civile, nell’autonomia dei rispettivi ambiti, per il bene della cittadinanza. Il Vescovo ha augurato pace agli abitanti di tutti i 14 comuni della diocesi ed ha ricordato come la comunità ecclesiale preghi in ogni liturgia eucaristica per i “governanti” e per tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche, perché ritiene importante e delicato il loro compito aperto ad ogni utile collaborazione. Si è poi unito all’appello del Papa per un gesto di clemenza verso i carcerati da lui visitati nella mattinata. Ha ricordato che solo in Dio l’uomo riscopre tutta intera la sua grande dignità, e che, staccandosi da Dio, l’umanità va contro se stessa verso aberrazioni e danni gravissimi quale, per esempio, la clonazione umana. Fare a meno di Dio o, peggio, volersi sostituire a lui non può che essere causa di mali spesso irreparabili. Ma Gesù, fattosi uomo per noi, apre il cuore ad ogni speranza; basta accoglierlo e seguirne gli insegnamenti, quelli del Vangelo che è stato consegnato ad ogni abitante. Ha infine dato l’annuncio che alla metà di gennaio alcuni rappresentanti della diocesi e lo stesso Vescovo si recheranno a Mosca a consegnare al patriarca della Chiesa ortodossa Russa Alessio II le reliquie del corpo di san Valentino. Questa dimensione internazionale ed ecumenica è stata poi ripresa dal Vescovo nella messa del 1 gennaio. Pace, pace a questa terra! Ben 39 sono i conflitti in atto nel mondo ed è una mostruosità giuridica, oltre che morale, pensare a guerre “preventive” per costruire la pace; questa è solo frutto di giustizia. Certo non è giustizia non dare i medicinali necessari alla sopravvivenza delle popolazioni povere per mantenere alti i profitti delle multinazionali case produttrici. “La guerra non è inevitabile, anzi! La guerra crea solo bacini di dolore senza risolvere alcunché, anzi aggravando le situazioni esistenti”. Giustizia e pace; ciascuno può fare qualcosa. Perciò imploriamo aiuto e forte ispirazione per azioni concrete dal Principe della Pace perché il suo spirito rinnovi la terra.
Mons. Paglia: “Al centro della vita deve esserci sempre l’uomo”
Pace, clonazione, indulto e dignità dell'uomo i temi delle celebrazioni del Vescovo
AUTORE:
Nicola MolèElisabetta Lomoro