Si sono dette e scritte molte cose sull’arcivescovo africano Emmanuel Milingo, che si è pubblicamente sposato secondo il rito della setta denominata Chiesa dell’Unificazione fondata e diretta dal coreano ultramilionario Moon. Alcuni hanno messo in evidenza il carattere “curioso” del personaggio e sottolineato gli aspetti folkloristici, altri hanno mostrato delusione perché avevano creduto nelle sue doti di guaritore e di esorcista e si erano affidate a lui per avere un aiuto contro varie forme di malattia e di male. Alcune di queste persone in buona fede avevano preso le sue difese nei confronti del Vaticano che lo teneva un po’ in disparte e lo aveva esonerato dall’incarico di arcivescovo di Lusaka. Infine, i commentatori cattolici l’hanno duramente criticato per lo scandalo che ha dato e per il “tradimento” verso la Chiesa cui aveva giurato fedeltà. Forse non sarà inopportuno osservare che questo triste fatto debba mettere in guardia su quella che è considerata la “corrente calda” della cristianità che, pur avendo un suo legittimo spazio nell’esperienza di vita spirituale, deve essere sottoposta al giudizio di coloro che hanno il “carisma’ del “discernimento dei carismi”. In questo caso era necessaria molta prudenza, osservando come mons. Milingo fosse tenuto in una posizione riservata e tenuto in disparte rispetto al grande pubblico. La gente però ricerca le persone capaci di gesti spettacolari, le manifestazioni straordinarie, ed insiste nel ricercarle anche quando e dove l’autorità ecclesiastica pone delle proibizioni o delle riserve. Questa ricerca è spiegabile e si esprime in modo spontaneo sotto la spinta di situazioni umanamente insopportabili. I veri guaritori del corpo e dello spirito però sono umili ed obbedienti, uomini e donne dedicate al servizio di Dio e dei poveri che ricordano sempre a se stessi e a tutti i limiti dei loro gesti e dei loro poteri, ricordando e che il dono dello Spirito più grande di tutti è la carità (1 Cor.12,31). Si può anche aggiungere che la vicenda di Milingo deve far riflettere sulla forza attrattiva di alcune sette religiose, come quella di Moon. Sembra strano che in questa società così scaltra e così critica si vadano diffondendo delle forme religiose che, a dir poco, sono palesemente ingenue e superficiali, senza un credibile fondamento storico e nemmeno, talvolta, su un personaggio che meriti affidamento per saggezza e comportamento di vita. Eppure molti si lasciano irretire, senza domandarsi neppure se ciò che viene loro proposto come dottrina di fede sia vero o falso e se quelle scelte di vita siano buone o cattive. Da quanto spesso di sente dire da coloro che hanno fatto scelte di appartenenza a qualche setta religiosa il motivo della loro adesione è stato quello di “essersi trovati bene”. Questo è probabilmente il motivo del successo di alcuni fondatori di sette o guru religiosi alternativi rispetto alle religioni tradizionali: capaci organizzatori di società in cui le persone sono messe a loro agio rispondendo ad esigenze di socialità e di interiorità. Un bravo psicologo capace di organizzare bene la vita di un gruppo e di offrire qualche motivo di soddisfazione interiore è, oggi, nell’epoca dell’eclisse della verità, in grado di attrarre persone disorientate e sole e di fondare un movimento religioso.
Milingo si è sposato secondo il rito della setta di Moon
Da tempo in Vaticano c'erano preoccupazioni
AUTORE:
Elio Bromuri