Siamo prossimi a celebrare la festa del beato Pietro Bonilli, evento che annualmente ci vede riuniti intorno a questa figura che mai finiremo di scoprire. In realtà la festa liturgica dell’apostolo della Sacra Famiglia e della carità ci conduce a celebrare quel movimento, quella tenacia, quell’audacia che lo condussero, in piena umiltà, a realizzare il progetto di Dio. Progetto che Bonilli costruì attraverso le trame del suo tessuto quotidiano: la straordinarietà consiste proprio nell’aver saputo cogliere i segni di Dio nell’ordinarietà della sua vita. La lampada che ha sempre illuminato le ispirazioni profonde della sua vita è stata la Parola di Dio; è attraverso la Parola che il Beato intuisce la manifestazione di Dio; in docile ascolto lascia che essa realizzi in lui ciò che dice. La Parola di Dio nella storia bonilliana è una sfida continua, è ‘una spada a doppio taglio’, supera le barriere della sua povertà e fa verità; quella verità che gli ha permesso di sperimentare la piena libertà attraverso l’incomprensione, la sofferenza, la solitudine. Il Bonilli insegna che la presenza amorevole di Dio, attraverso la sua Parola, è lampada che dissipa le tenebre della paura e rischiara il cammino anche nei momenti difficili. È il Verbo incarnato, Parola di verità, che lo rende libero nelle sue azioni e lo conduce verso il bene. Bonilli, fedele all’azione della Parola, nella sua vita lascia che lo Spirito santo, maestro di sapienza, lo istruisca e gli infonda il dono dell’intelletto, che lo conduce a contemplare l’amore di Dio e a leggere gli avvenimenti della storia con i suoi occhi. L’ascolto in Bonilli si trasforma rapidamente in obbedienza, al quale non pone mai né ostacoli, né condizionamenti; è lui stesso, diciannovenne, a scrivere: ‘In te o Signore, ho posto la mia fiducia, non rimarrò confuso in eterno’. In realtà in tutto il diario del giovane Pietro, fondatore delle suore della Sacra Famiglia di Spoleto, traspare la sua familiarità con la sacra Scrittura. Un approfondimento accurato lascia intravedere un vero e proprio itinerario spirituale a tappe: dalla lectio alla meditatio, all’oratio, alla contemplatio, fino a sfociare in una vita di coerente adesione a Cristo e ai suoi insegnamenti, capace quindi di mettere in pratica la Parola e di rispondere alle costanti sfide del tempo, pronto anche a diffondere il Vangelo fino ai confini della terra. Negli scritti del Bonilli, che seguono il diario, spicca la maturità della sua vita spirituale e la concretezza delle sue opere. Veramente alla luce della Parola di Dio riesce a trasformare ogni parte di sé in amore ed innalza un santuario di carità aperto ai più poveri, ai più abbandonati, ai beati proclamati tali da Gesù nel Discorso della montagna. Questo santuario è il suo cuore, un cuore che non conosce confini, non conosce limiti, non conosce resistenze; un cuore infiammato d’amore vero, autentico e disinteressato. Infatti il Bonilli riconosce in ogni sua azione l’intervento di Dio e testimonia la sua grande umiltà nel ritenersi il ‘servo inutile’.
‘Mia luce è la Tua parola’
In preparazione alla festa del beato Bonilli: il suo costante confronto con la Parola
AUTORE:
Suor Maria Picone