Mi fido di te, Gesù

L’evento si inserisce all’interno di un cammino che avrà il suo culmine alla Gmg di Rio de Janeiro, che verrà celebrata in contemporanea a Bolsena

IMG_1895-cmykSono arrivati a frotte, con i loro foulard di diverso colore, verde, rosso, bianco, riempiendo il dedalo di viuzze del centro storico di Orvieto dominato dal duomo gotico di Santa Maria Assunta, costruito per volontà di Niccolò IV (1290) per dare degna collocazione al Corporale del miracolo eucaristico di Bolsena. Sono i giovani provenienti dalle otto diocesi dell’Umbria; alcuni fischiettano e cantano un brano di Jovanotti, Mi fido di te, che è anche il motivo che li ha richiamati in questa storica cittadina per la due-giorni, 6 e 7 aprile, voluta dal servizio regionale per la Pastorale giovanile. Fiducia da custodire, da alimentare. Ma come? Nella preghiera, ha ricordato mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e delegato Ceu per la pastorale giovanile. “Siete venuti qui perché chiamati da Gesù. Ma cosa vuole dirci? Togliamoci le cuffie dalle orecchie e ascoltiamolo. Entriamo in sintonia con Gesù”. Un invito raccolto dai giovani che per quasi tutta la “Notte bianca della fede” si sono divisi tra le tende dell’Ascolto, della Riconciliazione e della Vocazione, un percorso che si è chiuso, quasi all’alba, con l’adorazione eucaristica presieduta dal vescovo locale, mons. Benedetto Tuzia. Non prima di essere passati attraverso la Porta santa del Giubileo eucaristico straordinario (2013-2014) del 750° del miracolo eucaristico di Bolsena e della bolla Transiturus che ha istituito per la Chiesa la festa del Corpus Domini. L’evento “Mi fido di Te” non è fine a se stesso ma una tappa di un cammino di evangelizzazione. Orvieto si inserisce in un cammino più ampio di Pastorale giovanile che vuole mettere al centro la trasmissione della fede alle nuove generazioni. In questo cammino vi è anche la partecipazione alla prossima Giornata mondiale della gioventù a Rio. I posti prenotati per andare sono un centinaio, ma molti di più potranno partecipare alla Giornata che si terrà in contemporanea a Bolsena per i giovani umbri. Possiamo riassumere l’impegno con l’antico motto dell’Azione cattolica: preghiera, azione, sacrificio, aggiungendo comunione. La preghiera è l’incontro con il Cristo vivo: se non ci si fida di Lui, si entra in crisi, si perde la speranza e non si ha la forza di perseverare. “Fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene” dice la Scrittura. Dall’incontro con il Signore scaturisce l’azione, agire da apostoli, annunciare e testimoniare Cristo negli ambienti della vita e agli altri giovani. Non dobbiamo guardare solamente ai molti che sono venuti, ma ai tanti che non c’erano. Accettando la sfida del mondo di oggi senza rinchiuderci in gruppi autoreferenziali ma aperti all’accoglienza, alla gioia di una fede vissuta e propositiva. Qui si aprono gli ampi scenari della vita, la vocazione alla consacrazione nel sacerdozio e alla vita religiosa, la formazione della famiglia, l’impegno per la società non solamente nel volontariato ma anche in politica. Questa situazione disastrosa del Paese non può lasciare indifferente un giovane cristiano. Per fare questo occorrono personalità forti, formate al sacrificio; le attuali condizioni economiche ci spingono a ripensare il nostro stile di vita. Infine, la Chiesa è comunione: i molti fiori sbocciati nel giardino del Signore devono vivere in armonia “perché il mondo creda”. Ci sono dei momenti, come questo, che devono vedere la totalità dei giovani cristiani intorno ai Vescovi, rinunciando a iniziative personali e di gruppo per qualcosa di più grande. Pena l’insignificanza e la dispersione.

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AUTORE: Don Marcello Cruciani Coordinatore della Commissione regionale per la pastorale giovanile