‘Sono venuto a confermare voi, miei giovani fratelli e sorelle, nella vostra fede e ad aprire i vostri cuori al potere dello Spirito di Cristo e alla ricchezza dei suoi doni’.
Sono alcune parole che Papa Benedetto XVI ha pronunciato nell’omelia della messa di chiusura della 23a Giornata mondiale della gioventù.
Un invito ascoltato attentamente dagli oltre 300.000 giovani presenti nell’ippodromo di Randwick. Papa Ratzinger, forse con meno gestualità rispetto al suo predecessore, ha ugualmente riscaldato i cuori dei giovani con le sue parole profonde.
Nei due discorsi pronunciati, quello della veglia e l’omelia della messa, ha consegnato ai presenti un diario di viaggio per la quotidianità, un bagaglio di messaggi spirituali e culturali talmente vasto da poter essere analizzato, con i gruppi giovanili, in tutto un anno pastorale.
Nella grande Australia a farsi contagiare dallo Spirito santo e ad ascoltare le parole del successore di Pietro c’erano anche i giovani delle otto diocesi dell’Umbria, accompagnati da mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi.
E proprio il presule della città sulla Rupe parla di un’esperienza forte e significativa. ‘Il Papa – dice – ha avuto una grande fiducia nei giovani, affrontando con coraggio il tema della Trinità. Benedetto XVI ci ha spronato ancora una volta a cogliere la profondità del mistero della nostra vita’. I giovani si sono confrontanti, dunque, e hanno riflettuto, forse per la prima volta, su una tematica difficile come quella proposta a questa Gmg: ‘Avrete forza dallo Spirito’. Ora dovranno essere gli ambasciatori, nelle loro terre di origine, di questa meravigliosa avventura di fede, vissuta in un Paese lontano, bello e rigoroso.
‘Per quanto riguarda la nostra Umbria – dice ancora mons. Scanavino – non dobbiamo mollare il rapporto con i giovani, perché ci aiutano a guardare in positivo la nostra fede. I ragazzi delle nostre diocesi, in Australia, hanno sperimentato la bellezza dell’unità della Chiesa. Saranno loro che nelle nostre comunità, spesso portate a dividersi, ci aiuteranno a costruire l’unità. In Australia – continua – ho avuto la gioia di stare con persone motivate e mature, con gente che sa pregare e stare in silenzio, ma al momento giusto anche divertirsi. Di loro ho molto apprezzato la disponibilità nell’affrontare i sacrifici e i disagi iniziali, provocati da noi adulti’.
Prima di far rientro in Italia il gruppo dell’Umbria si è trattenuto a Sydney per altri tre giorni, ammirando le ‘bellezze moderne’ di questa grande metropoli d’Oceania, lontana anni luce dai nostri piccoli, ma ancora più belli, centri umbri.