Maria, pellegrina della carità

SANTISSIMA ICONE. Anche quest'anno l'immagine donata dal Barbarossa alla città visiterà le opere segno diocesane... e il seminario: perché?

Spoleto si sta preparando intensamente alla prossima festa dell’Assunta, patrona principale dell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia. Accanto agli appuntamenti previsti per il 14 e il 15 agosto (vedi box), anche quest’anno si ripropone il pellegrinaggio della Santissima Icone, preziosa tavoletta raffigurante la Vergine senza il Bambino e con le braccia alzate sullo stesso lato, secondo il tipo iconografico bizantino della Haghiosoritissa. Dipinta probabilmente nel sec. XII, fu regalata alla città dal Barbarossa nel 1185 in segno di pace, dopo che nel 1155 distrusse gran parte di Spoleto. Di questo ‘viaggio mariano’ che toccherà le opere segno della diocesi parliamo con don Vito Stramaccia, direttore della Caritas diocesana. Don Vito, qual è il senso di questa ‘peregrinatio’ della Santissima Icone ai luoghi di carità spoletini? ‘Ormai sta diventando una tradizione portare l’immagine della Santissima Icone nei luoghi dove si vive il servizio ai più poveri, il servizio nella logica della carità cristiana. Questo pellegrinaggio vuole essere il segno concreto che Maria è colei che si mette a servire, colei che va a visitare. Mi viene in mente l’icona della Vergine che in fretta va verso la cugina Elisabetta, donna in difficoltà, in quanto incinta ed anziana. Questo è il segno concreto che all’interno delle opere caritatevoli della nostra diocesi c’è un servizio che viene fatto a coloro che vivono momenti di difficoltà. Maria, quindi, va a servire i nostri fratelli che, per varie ragioni, sono messi a dura prova dalla vita’. Come verrà accolta l’Haghiosoritissa nelle strutture della carità? ‘Ci saranno momenti di preghiera, di meditazione della Parola di Dio, ci sarà la recita del rosario e altro. La sintesi di tutto sarà la celebrazione eucaristica all’interno delle varie opere o nelle chiese parrocchiali. La riflessione e la spiritualità accompagneranno quanti vorranno far visita alla Madre di Dio nei luoghi di carità. Sarà, quindi, un momento di festa attorno alla nostra Santissima Icone. Sia lei a spronarci per riprendere quel coraggio, necessario per affrontare il presente e il futuro’. L’immagine donata da Federico Barbarossa visiterà anche il seminario diocesano di San Sabino. Facendo una lettura superficiale delle opere in cui l’Icone sosterà, il luogo di formazione dei futuri preti sembra una nota stonata, poco attinente con la carità. Invece il seminario può essere considerato una vera scuola di carità…’Sì, credo che sia stata una scelta saggia quella di portare la nostra Icone nel seminario. È nostro dovere educare i giovani seminaristi al servizio della carità. A coloro che si stanno preparando al sacerdozio è fondamentale presentare, oltre allo studio dei contenuti teologici, un impegno concreto del servizio ai più poveri. Questo aspetto deve essere una costante del progetto educativo di chi è in cammino verso il presbiterato’.

AUTORE: Francesco Carlini