“Il voto della conversione dei costumi è stato la sua grande passione, capace di tenerla eroicamente tesa verso la santità, nell’irremovibile tranquilla tenacia a stare nella casa dove il Signore l’ha chiamata e che lei ha amato ugualmente nei giorni lieti e in quelli tristi, obbedendo a Dio e a quanti glielo rappresentavano, cercandolo con appassionato amore attraverso le parole della regola santa che sarà sempre la sua luce e la sua forza», scrive di donna Maria Luisa Prosperi la sua prima biografa (M. I. Cabitza, Un fiore benedettino. Donna M. L. Prosperi, Firenze, 1942, p. 26). Queste caratteristiche hanno consentito a Madre Maria Luisa Prosperi di essere ascritta nell’albo dei Beati. Con una solenne celebrazione nel Duomo di Spoleto, sabato 10 novembre scorso, il cardinale Angelo Amato, sdb, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, a nome del Papa, ha beatificato l’antica badessa delle Benedettine di Santa Lucia in Trevi. È stata una giornata di festa di famiglia. Vedere una di noi, nata a Fogliano di Cascia e poi entrata nel monastero di Santa Lucia a Trevi, proposta come modello di vita cristiana per la Chiesa locale di Spoleto-Norcia costituisce una ragione di sano orgoglio. Madre Maria Luisa è frutto della nostra terra, un frutto bello e pieno, che ci sostiene nel cammino cristiano.
Celebrare poi questo evento straordinario con tantissimi fedeli nella nostra Cattedrale, dove 780 anni prima, il 30 maggio 1232, papa Gregorio IX canonizzò Antonio da Padova, è stato un momento di grazia per l’intera Chiesa diocesana. Ma non si deve sottolineare unicamente la dimensione storica o l’eccezionalità dell’evento. Prima di tutto, ciò che vale la pena di essere messo in luce è l’attualità della chiamata alla santità, ”misura alta della vita cristiana ordinaria”, come ci ha ricordato il beato Giovanni Paolo II.
Ancora oggi, per gli uomini e donne del terzo millennio, il Signore continua a proporre quello della santità come un cammino possibile. Vedere che qualcuno di noi ci è riuscito ci incoraggia e ci stimola a fare altrettanto. Il filone di santità presente da secoli nella Chiesa di Spoleto-Norcia è un po’ come un fiume sotterraneo che di tanto in tanto viene in superficie dando origine a qualcosa di bello e di buono. La nuova Beata ci insegna che la santità esige un impegno serio e costante, nel servizio di un solo Signore e nella vigilanza dei servi fedeli. Al facile compromesso si deve opporre la coerenza, all’indifferenza l’attenzione, al grigiore dell’abitudine il fuoco della passione. Per la beata Maria Luisa lodiamo e rendiamo grazie a Dio, il solo Santo, che comunica ai suoi figli il dono della santità, cioè della sua stessa vita. Riconoscendone il riflesso luminoso nella ”esistenza nascosta” di Maria Luisa in monastero, ci sentiamo incoraggiati e spronati nel nostro personale cammino alla sequela del Maestro. A papa Bendetto XVI il vivissimo ringraziamento per il dono prezioso di questa beatificazione proprio all’inizio dell’Anno della fede, offerto a tutti i credenti come tempo propizio per rinnovare la propria adesione al Signore Gesù.