L’Umbria secondo l’Istat

Pubblicato il decimo annuario statistico regionale

Il decimo annuario statistico regionale dell’Umbria ‘Conoscere l’Umbria’ non presenta grandi novità riguardo alla situazione economico sociale della regione, ma ha il grande pregio di offrire, ogni anno, il quadro della situazione, cosicché mettendo in fila gli anni si riesce anche a vedere il cambiamento. Non ci sono tutti i numeri ma solo quelli disponibili a livello comunale o almeno provinciale. Così, per esempio, accanto ai dati sui matrimoni non troviamo quelli sulle separazioni e divorzi. L’Umbria fotografata dall’Istat nel 2004 è più popolata dell’anno precedente, registra un maggior numero di residenti anziani, vede calare il numero dei matrimoni ed aumentare la percentuale di coloro che scelgono di sposarsi con il rito civile. In crescita, rispetto al 2003, anche la spesa farmaceutica e le pensioni erogate dall’Inps. Dati incoraggianti, in campo economico, riguardano l’aumento del numero degli addetti alle imprese ed il saldo positivo degli scambi con l’estero. In diminuzione le ore di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria. Sono alcuni dei dati contenuti nell’annuario. Nulla di nuovo, nel senso che, per esempio, sono già alcuni anni che l’Istat ci dice che l’Umbria aumenta di popolazione solo grazie agli immigrati i cui figli, tra l’altro, ‘salvano’ anche le classi di molte scuole che per la diminuzione delle nascite nelle famiglie umbre non avrebbero iscrizioni sufficienti per restare aperte. Ma quello scarno ‘164’ di richieste di cittadinanza accolte, su una presenza di oltre 53mila stranieri potenzialmente interessati a essere riconosciuti come cittadini italiani, dà il senso del lungo e difficile cammino dell’integrazione. Interessante, tra i tanti, è anche il dato sull’università: la novità della ‘laurea breve’ non pare aver convinto i giovani se registra solo lo 0,3 delle iscrizioni. Preoccupa l’aumento degli infortuni sul lavoro così come preoccupa l’aumento degli utenti in carico ai Servizi per le tossicodipendenze (Sert) anche se c’è una diminuzione del 5,3 % rispetto al 2003 delle segnalazioni per possesso di stupefacenti.

AUTORE: Maria Rita Valli