Avrà inizio alle ore 16.30 di venerdì 7 maggio il convegno “Tra visibile e invisibile: scritture femminili di pace”, con l’introduzione dell’arcivescovo mons. Fontana. Tutto il pomeriggio sarà incentrato su “l’invisibilità del gesto”; fungerà da moderatore, del vasto programma di interventi, Daniele Dottorini (Nuct, Roma). Sabato 8, la mattina sarà incentrata sul tema “territori di scrittura”; al pomeriggio, moderato da Giulio Martelli (Teologia fondamentale, Istituto teologico di Assisi), il discorso verterà sul versetto del Vangelo di Giovanni (1,14) “E venne ad abitare in mezzo a noi”. In conclusione, domenica 9 maggio, sotto la guida di Daniela Turco (critico cinematografico “Filmcritica”), si svolgerà la tavola rotonda su “le tracce e gli sguardi”. Viviamo oggi un tempo di conflittualità enormi: conflittualità e non semplici conflitti perché le divergenze non sono solo quelle esterne ma anche quelle individuali, da cui poi derivano anche le collettive, nelle molteplici forme. Da questo presupposto nasce l’idea di ‘sviscerare’ il conflitto, metterlo a nudo nei suoi vari aspetti per poi ragionare più efficacemente sulla cultura della pace, in una terra definita “di santi!” Spesso, poi si parla di Benedetto da Norcia, di Francesco d’Assisi ma tutti sappiamo che molte donne nella storia della Chiesa hanno segnato un tempo e un luogo facendosi promotrici della pace. Ecco come allora, nel mese di Maria e di Rita da Cascia – che per la pace ha perdonato gli uccisori del marito ed ha addirittura chiesto sacrificio della vita dei figli pur di evitare la vendetta – si colloca il convegno di studi a Spoleto, dal 7 al 9 maggio, presso la Casa di Accoglienza S. Ponziano: “Tra visibile e invisibile: scritture femminili di pace”. Tra i fautori dell’incontro – organizzato dall’associazione culturale L’Arringo – l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, al quale spetterà l’introduzione, venerdì 7, sulla “Laicità delle Sante”. “Si intende far riscoprire – spiega – il nesso forte fra le ‘grandi’ donne della Chiesa e la pace”. E, inoltre, aggiunge: “È’ l’Umbria che parla di pace al femminile”. Da qui partire per riflettere sulle culture della pace. ‘Culture’ al plurale, come per i conflitti, evidenziandone la molteplice veste e le varie possibilità, lasciando spazio alle soggettività, tralasciando la mediocrità che nasce spesso dalla ‘standardizzazione’ della concezione pacifista. L’obiettivo è dunque quello di un confronto, soprattutto interdisciplinare, mettendo attorno ad uno stesso tavolo studiosi appartenenti a varie aree di ricerca, come la teologia, l’antropologia e la filosofia. “Il convegno intende proporsi come appuntamento fisso”, spiegano gli organizzatori, “un punto di riferimento per iniziative a venire”. Quindi, riflessivo ma propositivo, con uno sguardo volto al futuro. Così, in ogni parte delle tre giornate, verrà dedicato, accanto ad uno spazio sulla problematica in oggetto, un momento alla discussione di un testo preso in esame sull’argomento. Uno degli elementi caratterizzanti il convegno, sarà anche il confronto “parola-immagine”, la riflessione orale di fronte all’incisività della figura, dello sguardo. Verranno infatti proposte proiezioni costruite da un montaggio di film, frammenti visuali e simili, curati dalla redazione del programma Rai “Fuori Orario”: anche questa, una possibile ‘scrittura’ di pace. Mons. Fontana ha anche voluto annunciare che uscirà, per l’occasione, un volume sulle “Sante paciere”, che avrà proprio il compito di “verbalizzare” le… scritture femminili di pace.
L’Umbria parla di pace al femminile
Dal 7 al 9 maggio, presso la Casa di Accoglienza San Ponziano il convegno "Tra visibile e invisibile: scritture femminili di pace"
AUTORE:
Eleonora Rizzi