Una manifestazione di alto livello ha debuttato sotto la basilica di San Francesco. All’Assisi Endurance Lifestyle, un’idea della Sistemaeventi.it di Perugia, per quattro giorni si è vista roba da ricchi, con pubblicità e comunicazione a iosa, per far sapere al mondo che un preciso stile di vita – il vivere al top delle possibilità – è venuto a far sfoggio di sé ai piedi della magnifica Assisi. Il sindaco, Claudio Ricci, annuncia già che per il prossimo anno saranno dieci giorni di manifestazione. ‘Il media value dell’Assisi Endurance Lifestyle (ossia il valore complessivo della comunicazione fatta) si è aggirato sui 2 milioni e mezzo di euro’, spiega orgoglioso l’amministratore delegato Gianluca La Liscia. Un evento di sport e affari incentrato su una gara equestre di endurance (ossia di durata, pari a 120 km) che è una specie di ‘cavallo di Troia’ per sviluppare affari fra l’Umbria e gli Emirati arabi uniti e, soprattutto, con Dubai. La passione che accomuna è quella dell’endurance: gli sceicchi degli Emirati e i loro agili cavalli sono i campioni mondiali della specialità. Ma cosa si vuole vendere e comprare, con la ‘scusa’ del cavallo? Emirati arabi, la ‘bomba’ edilizia del XXI secolo’Gli Emirati arabi sono in rapido sviluppo economico, grazie al boom dell’immobiliare, delle costruzioni, dell’industria e del turismo: un polo commerciale e turistico rilevante per il Medioriente, nonché un punto di riferimento per gli investitori esteri’, notano all’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) di Perugia. Un ex deserto che i soldi del petrolio sono riusciti a vivificare. Grattacieli avveniristici, che l’Europa e gli Stati Uniti rischiano di non vedere mai, sorgono e sorgeranno a Dubai. Lì sono concentrate il 20 per cento di tutte le gru del mondo. Gli sceicchi lavorano anche alla costruzione del grattacielo più alto del pianeta, il Burj Dubai, 700 metri per 160 piani, che i progettisti già dichiarano ‘estensibile’. L’italiano Armani si è già assicurato i piani bassi per il suo nuovo hotel. Dubai è la città del famoso complesso Palm Jumeirah, residenze marine che poggiano su una piattaforma artificiale a forma di ‘palma’ che si protende nel mare; sta per spuntare anche The Pad, il primo esempio di ciberarchitettura residenziale. Molto, a Dubai, è ‘ad inizio lavori’, ‘di prossima consegna’, ‘in fase di costruzione’ o a ‘fine costruzione’. Un magnifico delirio edilizio, in poche parole. E gli arabi vogliono venderci i loro appartamenti nei grattacieli, ad una media di 4.000-5.000 euro al metro quadro. L’Umbria che guarda a DubaiGli affari, per prosperare, hanno bisogno di pace. Dubai è fondata sul business: non c’è terrorismo islamico e c’è pure qualche donna arrivata, pur rigorosamente per censo, ai vertici del potere politico o che fa la manager. Ma cosa possono vendere gli italiani (e gli umbri) agli sceicchi arabi? Tutto o, perlomeno, molto: dall’impiantistica industriale ai materiali da costruzione, alle finiture per la casa, dalla cultura all’artigianato, dalla protezione ambientale all’agroalimentare (olio e vino per l’alta gastronomia), dalla moda all’arredamento (anche per le barche e le automobili), fino alla gioielleria. In particolare, Dubai e gli Emirati arabi per i nostri architetti e ingegneri sono già il bengodi, anche intellettuale: di deserto ce n’è tanto intorno, pronto ad accogliere le idee più moderne e rivoluzionarie. Là non corrono nemmeno pericolo di incappare nei reperti romani, che bloccano i lavori appena fanno un buco in terra. Come scrivono anche i moderni viaggiatori, a Dubai ‘non c’è da aspettarsi niente di antico’. Però ci sono tanti tornei di golf, tennis, equitazione, off-shore, e gare automobilistiche nel deserto, concorsi di miss e sfilate di moda. All’Assisi Endurance Lifestyle c’erano alcuni professionisti nostrani in circolazione e alcuni architetti esponevano già le loro creazioni, mentre le società d’arte contemporanea prendevano appuntamenti per arredare gli ambienti degli hotel di Dubai extralusso con opere italiane. Però, fra gli stand, c’era anche quello di Pietro il Norcino. I soliti caratteristici cartelli appesi ai prodotti di alta gastronomia umbra: cojoni di mulo, fiaschetta del prete, prosciutti e salsicce ‘a perdere”. ‘Scusi, ma lei lo sa che per i musulmani il maiale è tabù?’. Ride, il norcino. Tanto, se un giorno arriverà a Dubai, dove convivono senza tensioni sociali ben 150 nazioni diverse, qualche cliente lo troverà anche lui. ‘E poi – dice – per lo sceicco c’ho sempre le lenticchie e il farro’.
L’Umbria e gli Emirati
La manifestazione equestre Assisi Endurance Lifestyle getta dei ponti per il futuro, promettente commercio dell'Umbria con Dubai e gli altri Emirati arabi uniti
AUTORE:
Paolo Giovannelli