Anche quest’estate la diocesi ospita il corso di lingua italiana per sacerdoti, seminaristi, operatori della pastorale, suore e catechisti stranieri, che saranno successivamente impegnati negli studi presso le Pontificie università romane. Il gruppo di suore è ospite a casa San Gabriele; tra loro Maria Nguyen Thi Thay, della congregazione ‘Amante della croce’ della diocesi di Hung Hoa in Vietnam. ‘La lunga guerra che ha colpito il Vietnam ‘ spiega – nel corso degli anni è stata una delle cause della povertà di questo Paese; l’economia è prevalentemente agricola e il lavoro nelle campagne è molto faticoso, non avendo mezzi tecnologici a disposizione. La maggior parte dei bambini non hanno la possibilità di studiare perché sono costretti a lavorare dai loro stessi genitori che vivono in condizioni disagiate. Tra cinque anni, una volta concluso il corso di spiritualità alla Pontificia università urbaniana di Roma, tornerò nel mio paese e, oltre ad essere un’insegnante per le aspiranti suore, mi dedicherò all’educazione dei bambini che vivono sulla strada’. Suor Munga Alice, 34 anni, proviene dall’Angola e fa parte della congregazione delle Suore di San Carlo Rowanga. ‘Nel mio Paese ‘ racconta -, durante gli anni della guerra i bambini andavano a scuola solo nelle città. Da quando è stata istituita la pace, nel 2002, sono aumentati i bambini scolarizzati, ma sono ancora troppo pochi, anche perché nelle periferie sono costretti a lavorare nei campi e, quei pochi che possono andarci, scappano appena sentono di aver fame. C’è la necessità di creare un programma educativo che spinga i bambini ad andare a scuola, offrendo loro anche una semplice merenda. La maggior parte della popolazione, poi, vivendo di agricoltura, è povera e non può mettersi il costo dell’università, che è molto alto. Da non dimenticare che ci sono malattie come il colera, il tifo, e il costo dei medicinali è troppo alto. Una volta concluso il corso di italiano anch’io andrò alla Pontificia università urbaniana per frequentare il corso di spiritualità ed avere una formazione che possa permettermi di insegnare negli istituti religiosi e ai bambini’. Infine c’è suor Sobha Thumma, della Congregazione di Sant’Anna, a Guntur in India (Andra Pradesh), che ha 29 anni. ‘L’India è un Paese bellissimo ‘ ci dice -, democratico, multietnico e multiculturale, dove convivono molteplici lingue, religioni e culture. C’è sempre stata una netta differenza tra ricchi e poveri, dovuta anche al meccanismo delle caste, che ancora sopravvive in molti villaggi, oltre alle grandi differenze che ci sono tra i vari Stati federali, che hanno Parlamenti e Governi autonomi. Nel XX secolo, questo Paese ha avuto un grande sviluppo anche per quanto riguarda l’istruzione e la scolarizzazione, anche se sono ancora molti i passi da fare. All’Università urbaniana seguirò il corso di studi sulla catechesi, per poi tornare in India e dedicarmi all’educazione dei bambini, ai servizi sociali nelle strutture ospedaliere e riabilitative’.
Lo studio aiuta l’infanzia
Diocesi. L'esperienza di tre suore venute da lontano a imparare l'italiano a Terni
AUTORE:
Benedetta Rinaldi