Lo Sport omaggia il patrono San Feliciano, è stato il titolo di evento organizzato dalla Diocesi di Foligno, dall’ufficio per la Pastorale del tempo libero Turismo e Sport e dal locale comitato del Csi – Centro Sportivo Italiano, al quale ha partecipato anche il vescovo Domenico Sorrentino.
“Un appuntamento -come ha tenuto a sottolineare don Antonio Ronchetti, consulente ecclesiale del locale Csi- al quale non potevamo rinunciare, voluto fortemente nonostante le restrizioni della pandemia”.
La fiaccola, portata da una staffetta di atleti, è partita dalla sede della società sportiva Asd Vis Foligno e, dopo il percorso nelle vie del centro di Foligno è arrivata, scortata dal Moto club Spello, fino alla Chiesa della Madonna del Pianto. Non ha fatto mancare all’evento la sua presenza anche l’amministrazione comunale: era presente, ai vari momenti dell’iniziativa, l’assessore allo sport del Comune di Foligno, Decio Barili e i consiglieri comunali Mauro Malaridotto e Marco De Felicis.
“Questa pandemia -ha detto don Antonio- ha creato nella società, negli adulti e nei ragazzi una breccia in cui si è insinuata la paura dell’altro, la solitudine, l’abbandono dello sport, l’incertezza nel futuro. Siamo chiamati ad essere i riparatori delle brecce. Dobbiamo ritrovare nello sport la gioia di vivere, del gioco e della festa”.
Molto sentita, e apprezzata anche dal vescovo Sorrentino, la testimonianza di un campione nello sport, affidata quest’anno alla folignate Fiammetta Rossi, campionessa del tiro a volo nelle Fiamme Oro (vincitrice della medaglia d’argento individuale e d’oro nel Mixed event nel trap nel tiro a volo alle Universiadi 2019) che con semplicità e sentimento ha raccontato la sua esperienza nella disciplina che ha abbracciato dopo aver svolto per molti anni l’equitazione. Fiammetta, riserva di lusso alle ultime olimpiadi di Tokyo una delle papabili per Parigi 2024, ha deciso di seguire quella che, nella sua famiglia, è una sorta di vocazione, appunto, il tiro a volo.
“Credete sempre in voi stessi -ha detto la campionessa- non temete di inseguire i vostri sogni perché, se lavorate sodo e ci credete sempre, tutte le porte sono aperte.
Nel tiro a volo non esiste la diversità: è praticato da tutti, da tutti i generi, di tutti i colori di pelle, mi capita spesso di essere in pedana anche con persone disabili e di diverse nazionalità, diverse religioni, e siamo lì tutti allo stesso livello, tutti siamo lì per fare una cosa che è il tiro al piattello. C’è una sana competizione, non esiste la cattiveria. Ed è per questo che lo reputo un sport molto sano, perché fa crescere, ti fa maturare. Siamo tutti alla pari, allo stesso livello, nessuno è avvantaggiato e tutto può succedere”.
Nel suo intervento, il vescovo Sorrentino ha sottolineato che lo sport può rendere più bello il Mondo e la nostra umanità.
“Lo sport quando è completo -ha detto il presule- contribuisce alle persone ad umanizzarsi. Una gara non deve mai diventare una lotta: deve essere una lotta dell’amore, quando la competizione è terminata si deve abbracciare l’altro, sia se si è vinto o perso”.
Alla fine dell’evento, che è stato possibile seguire da casa tramite una diretta Facebook sulla pagina del Csi Foligno, la consegna sia al vescovo Sorrentino che alla campionessa Rossi di un ricordo da parte del Csi Foligno.