Il vescovo mons. Domenico Sorrentino ha rilasciato le seguenti precisazioni riguardo all’Istituto Serafico. 1. Da alcuni mesi vengono diffuse notizie incomplete ed inesatte riguardanti l’Istituto Serafico di Assisi. L’Istituto, posto sotto la giurisdizione del vescovo di Assisi ‘ Nocera Umbra ‘ Gualdo Tadino, è una benemerita istituzione diocesana che espleta, sotto varie forme, attività educativo-riabilitative ad oltre cento bambini e ragazzi pluriminorati provenienti da ogni parte d’Italia. Nel proprio edificio è ospitato l’Istituto autonomo comprensivo per ciechi pluriminorati, una scuola statale dell’obbligo che accoglie un piccolo numero di ragazzi disabili. L’Istituto Serafico opera in piena autonomia giuridica e finanziaria rispetto alla Scuola e non corre alcun rischio di chiusura, come viene talvolta ventilato. 2. La diocesi e l’Istituto Serafico sono da sempre attenti alla formazione educativa dei ragazzi loro affidati e ne favoriscono l’inserimento scolastico secondo i più moderni orientamenti di pedagogia speciale: in armonia con tali principi, gli operatori hanno da tempo auspicato un nuovo modello sperimentale di organizzazione scolastica, meglio rispondente ai complessi problemi degli alunni pluridisabili. Tuttavia, né la diocesi, né l’Istituto Serafico intendono in alcun modo sostituirsi alle Istituzioni pubbliche deputate a stabilire l’organizzazione della scuola, augurandosi tuttavia che possa essere adottata la migliore soluzione possibile. Circa le vicende giudiziarie in corso, si attendono con serena fiducia le decisioni della magistratura. 3. Fin dal 1952, l’Istituto Serafico ha messo doverosamente a disposizione degli alunni frequentanti la scuola annessa, tutti utenti ricoverati presso di esso in convenzione con gli Enti pubblici di provenienza, gli ambienti, gli arredi e i servizi quali mensa, palestra e, da alcuni anni, piscina e maneggio, provvedendo altresì alle spese per manutenzioni e utenze (energia elettrica, acqua, riscaldamento). Nel corso degli anni si è notevolmente ridotto il numero di utenti dell’Istituto in età scolare e si tende comunque a valutare positivamente l’inserimento in scuole comuni con specifico sostegno: tant’è che, attualmente, gli alunni dell’Istituto che frequentano la Scuola annessa sono tre. Per tali ragioni la Scuola ha reclutato autonomamente negli ultimi anni alunni disabili locali, che non hanno alcun rapporto con l’Istituto e i suoi tecnici e quindi sono nell’impossibilità di avere la continuità sanitaria, riabilitativa ed educativa, presupposto del migliore servizio possibile e ineludibile diritto di tranquillità delle famiglie. L’assenza, inoltre, di un rapporto convenzionale priva l’Istituto della possibilità del recupero di almeno una parte dei costi comunque sostenuti. Pur nella difficile congiuntura economica in atto, nel mancato adeguamento tariffario fermo al 2005 e nell’enorme ritardo nei pagamenti della maggioranza delle Asl extraregionali, l’Istituto Serafico continua a garantire alla scuola l’erogazione dei servizi sopra elencati. Tuttavia, conviene rilevare che nessuna delle istituzioni pubbliche locali, che per legge devono garantire il diritto dei ragazzi disabili a frequentare la scuola, al di là di lodevoli enunciazioni di principio, contribuisce a rimborsare gli oneri sostenuti dall’Istituto. Prolungandosi la situazione di stallo nei tavoli istituzionali e in assenza di risposte adeguate, non volendo, per spirito cristiano e umanitario, lasciare senza servizi gli alunni iscritti, la diocesi e il Serafico si vedranno costretti a fare appello alla generosità dei cittadini e di quanti hanno a cuore le sorti del Serafico e della Scuola. Si auspica, tuttavia, che non sia dato come elemosina ciò che è dovuto per giustizia.