Giusto un anno fa al lago Trasimeno le Chiese umbre celebravano la seconda Giornata regionale del Creato che era dedicata all’acqua “fonte di vita”. I vescovi italiani avevano preparato un messaggio nel quale si chiedeva, tra le altre cose, di “tutelare la disponibilità di acqua pulita dalle varie forme di inquinamento che la minacciano e assicurare la stabilità del clima e del regime delle piogge, facendo tutto ciò che è possibile per contenere la portata dei mutamenti climatici”.
Un anno dopo, in un altro contesto, riecheggia la stessa domanda. Alla 12′ Conferenza internazionale di Living Lakes che si tiene dal 22 al 27 settembre al lago Trasimeno, i rappresentanti dei più significativi laghi di tutto il mondo lanciano l’allarme e uniscono le loro voci per aumentare le attenzioni dei governi locali sulle criticità e problematiche dei singoli bacini lacustri. In Europa, dicono, il 50% delle aree umide è in pericolo a causa di un uso eccessivo della risorsa idrica.
Beate Jessel, presidente dell’Agenzia federale tedesca per la conservazione della natura, ha illustrato i dati di una proiezione da qui al 2015 secondo cui solo il 38% dei circa 800 corpi idrici del Paese sarà in grado di rispettare gli obiettivi di un buono stato chimico ed ecologico. Esperti e autorità provenienti da oltre 30 Paesi in questi giorni si confrontano nella comune convinzione che è dallo scambio di buone pratiche che le condizioni generali della vita nelle aree umide possono realmente cambiare e migliorare. Ma la Conferenza vuole occuparsi delle grandi problematiche ambientali dei laghi da una speciale angolazione: quella dei loro valori culturali. “La nostra scommessa in questo appuntamento italiano – sono state le parole della presidente del Global Nature Fund Marion Hammerl – è quella di inserire gli aspetti culturali e spirituali dei singoli contesti geografici nelle nostre strategie operative e misurare in che modo la tutela di tali valori possa tradursi anche in una tutela degli habitat e delle biodiversità”. L’auspicio di Hammerl è che il turismo non distrugga mai i miti e le leggende che avvolgono buona parte dei laghi di tutto il momento, alla base dei patrimoni culturali e folkloristici e indirettamente strumenti di tutela di un paesaggio.
Dalla Svezia al lago Baikal, dal Guatemala al Messico, sono tanti gli esempi di contesti lacustri le cui sorti sono strettamente legate a forti valori spirituali. Per questo le sessioni di lavoro di questa Conferenza internazionale sono incentrate proprio sull’analisi dei valori culturali del paesaggio, anche se, soprattutto nella giornata di venerdì, si entrerà nel merito di questioni quali le energie rinnovabili, i cambiamenti climatici, la produzione di biocarburante, la riforestazione. In apertura dell’assemblea dell’associazione i responsabili del Global Nature Fund hanno reso noto che i laghi La Roche in Uruguay, Rio Gallegos in Argentina e Laguna del la Albufeira in Spagna hanno formalizzato la loro candidatura ad entrare nel network mondiale dei laghi. Tra i risultati dellapropria attività l’associazione Living Lakes presentato l’esito della precedente Conferenza mondiale tenutasi in Cina, da cui è scaturito l’impegno del Governo cinese di stanziare 5 milioni di euro per la ricerca a favore del lago Poyang. Un progetto questo che prevede anche scambi di esperienze con Italia e Austria.