Un invito a riproporre la pratica dell’adorazione eucaristica e ad approfondire la conoscenza e confidenza con la Parola di Dio: queste le direttrici e gli obiettivi indicati dalla lettera pastorale 2010 Riannodare e ravvivare le relazioni con la quale il vescovo mons. Mario Ceccobelli, portando avanti i contenuti delle precedenti, ha riepilogato quanto emerso nell’ultima Assemblea diocesana durante la quale “abbiamo cercato di coltivare la relazione che è alla radice di tutte le altre: quella con il Signore risorto e vivente nella Chiesa”. “In questo anno pastorale, pertanto, a tutti i cristiani e a tutte le comunità – premette il presule – indico la via per ravvivare le relazioni, a cominciare da quella fondante con Gesù, presente nei segni della Parola e dell’eucaristia. Più questa relazione sarà profonda e coinvolgente più riusciremo a stabilire relazioni all’interno della comunità parrocchiale, diocesana e civile. Questa proposta, se accolta e attuata, sarà anche una valida preparazione al XXV Congresso eucaristico nazionale di Ancona in programma dal 3 all’11 settembre 2011. Grazie all’eucaristia Dio e l’umanità non possono più essere separati” perché “ogni partecipante al banchetto eucaristico entra in perfetta unione con Gesù”, maestro “per costruire relazioni”. Cita come esempio e metodo l’“approccio con i due discepoli che la sera di Pasqua tornavano al loro villaggio delusi e sconsolati” (Lc 24,13-15). Il brano evangelico, osserva, “ci fornisce le modalità per allacciare la relazione di fede con il Risorto e ravvivare quelle all’interno della nostra comunità cristiana, mostrando la necessità primaria di un intimo colloquio con Gesù per volgersi poi ai fratelli con la sapienza e con l’amore che c’infonde il suo Spirito”. “Nell’adorazione eucaristica – prosegue – nasce e si rafforza la coscienza del significato dell’eucaristia quale sacrificio, presenza, dono, insegnamento, dialogo, confidenza. Dialogo e confidenza: consuetudini oggi perdute nella triste incomunicabilità” che “ci isola e talvolta ci fa addirittura rifugiare in mondi virtuali. Nel silenzio e nel raccoglimento di fronte all’Ostia consacrata, ossia di fronte a Gesù vivo e vero, tacciono i frastuoni che ci distraggono e ci alienano”. Da qui l’invito ad aprire “il cuore a chi ci ascolta”, a scoprire “la preghiera personale”, presupposto “per saper vivere quella collettiva”. “Il riconoscimento delle proprie fragilità – sottolinea mons. Ceccobelli – ci fa capaci di comprendere anche quelle altrui”, “ci rende più comprensivi, più aperti allo scambio cordiale per liberarci dalla convenzionalità, dall’indifferenza e anche dall’aggressività che caratterizza i nostri rapporti sociali, per uscire dall’isolamento e dall’individualismo” e “per ripristinare il rapporto di fraternità che Gesù stesso ha stabilito con noi e tra di noi”. Quindi le indicazioni pratiche: “In questo anno pastorale invito dunque i singoli fedeli e le comunità a riaccendere il vincolo con il Signore presente nel segno della Parola e dell’eucaristia, secondo le modalità che, con l’aiuto degli uffici diocesani, ogni comunità riterrà più opportune. Sollecito intanto tutte le parrocchie della diocesi a riproporre la pratica dell’adorazione eucaristica avvalendosi della collaborazione delle ‘Volontarie del Vangelo’, già da me incoraggiate nel promuovere e sostenere questa iniziativa. Invito inoltre le parrocchie a individuare e incentivare, con il supporto delle Sorelle del Piccolo Testamento e del gruppo biblico sorto per la mostra della Bibbia dello scorso settembre, iniziative ed esperienze atte a promuovere nei fedeli un rapporto sempre più intenso con la Parola di Dio, affinché sia sempre più conosciuta, meditata, amata per diventare sostegno al cammino di fede di ogni battezzato”.
L’eucaristia ci darà la forza di rivitalizzare le relazioni
Esce la nuova lettera pastorale del Vescovo, che invita alla confidenza con la Parola e con il Corpo di Cristo
AUTORE:
Giampiero Bedini