Ma insomma, liberale o non liberale? Il dibattito su Leone XIII continua da cento anni, ed è tornato alla ribalta in occasione di Umbrialibri. Se ne è parlato il 9 novembre all’Archivio di Stato di Perugia, durante la presentazione del volume Da Perugia alla Chiesa universale. L’itinerario pastorale di Gioacchino Pecci. Il libro, curato da Mario Tosti dell’Isuc (Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea), raccoglie gli interventi del convegno di studi organizzato nel 2003 dalla facoltà di Storia dell’Università di Perugia. Il convegno nacque da un’abbastanza inedita collaborazione tra l’Isuc e l’Arcidiocesi. Per tornare alla domanda di partenza: liberale o non liberale? ‘Direi di smetterla di incapsulare Gioacchino Pecci in categorie preconcette – è intervenuto Romano Ugolini dell’ateneo perugino. – Personalmente lo definirei un realista, molto attento ai rapporti di forza all’interno della società, senza mai creare radicali contrapposizioni’. Esempi di questo realismo sono stati fatti sia dallo stesso Ugolini che da mons. Giuseppe Chiaretti, presente all’incontro. Diventa così significativo, per esempio, il muro di silenzio che separò l’allora vescovo di Perugia dal segretario di Stato vaticano card. Giacomo Antonelli, all’epoca della repressione armata dei moti del 1859. Oppure, in un contesto internazionale in cui l’Impero ottomano andava incontro alla sua trasformazione moderna e la Russia nutriva mire espansionistiche, Leone XIII diede vita a un antesignano dell’odierno Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso; soppresso da Pio X, tale organismo venne ripristinato dopo il Concilio Vaticano II. I contenuti dei numerosi saggi contenuti nel volume sono stati sintetizzati dal prof. Luciano Tosi. Il libro si suddivide in due parti, la prima dedicata ai 32 anni di episcopato, la seconda al pontificato. A Perugia Pecci si mosse all’interno di una situazione molto complessa, tra la diffusione degli ideali del Risorgimento e della massoneria, la decadenza dell’apparato amministrativo pontificio, il clima cattolico di scontento ma con pochi progetti. La sua azione pastorale, come vescovo, fu segnata soprattutto dal recupero della religiosità popolare e dalla vasta opera di riorganizzazione dell’istruzione; questi elementi, insieme all’attenzione al panorama internazionale, rimarranno alla base del suo impegno dopo l’elezione al soglio di Roma. Una volta venuto meno il potere temporale, Leone XIII si diede da fare per recuperare l’autorità del Papato sul piano sociale; la sua enciclica Rerum novarum trovò consensi anche negli ambienti politici progressisti. E per il futuro? ‘C’è ancora molto da lavorare sul periodo dell’episcopato. Ora sappiamo qualcosa in più, ma tanti aspetti restano da esplorare’ conclude Tosti.
Leone XIII, da Perugia alla S. Sede
Umbrialibri. Atti del convegno 2003 su Gioacchino Pecci
AUTORE:
Dario Rivarossa