Tra i numerosi fedeli presenti nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia, domenica scorsa, c’erano anche alcuni discendenti della famiglia di Papa Pecci, una delegazione di Carpineto Romano, paese natale di Leone XIII, e alcune autorità civili e militari di Perugia. Con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, e concelebrata da numerosi altri sacerdoti, è stato ricordato il centesimo anniversario della morte di Gioacchino Pecci, vescovo a Perugia per 32 anni e poi Papa per ben 25 anni. La celebrazione è stata trasmessa in diretta Tv su Rai Uno. In una cattedrale illuminata in maniera eccezionale, mons. Chiaretti ha ricordato il magistero del suo ‘venerato predecessore’, sottolineando quanto Perugia sia stata ‘laboratorio di preparazione per i suoi successivi 25 anni di pontificato’. Un pontificato fatto di ‘attività coraggiosa, lungimirante, sensibile al nuovo e ai cambiamenti del suo tempo, che non furono meno difficili degli attuali’. ‘Pur avendo chiari i condizionamenti di quel momento storico ‘ ha detto mons. Chiaretti nella sua omelia ‘ Leone XIII guardò con ottimismo e con speranza al futuro e aprì vie nuove alla Chiesa e alla cultura cristiana, approfondendo le cause della grande crisi di appartenenza che andava profilandosi, stimolando il dovere di reagire e la necessità d’un recupero della Parola di Dio nella pietà e nella teologia; ed anzi si aprì anche ad una nuova visione del rapporto Chiesa-società, parlando di democrazia e di libertà politica, di pace e di ordine sociale’. Facendo riferimento al Vangelo della domenica, il vescovo ha detto come anche papa Leone ‘ebbe compassione, come Gesù, delle folle cristiane che al sorgere del nuovo secolo erano pur esse come pecore senza pastore, e operò per una nuova evangelizzazione su due diversi livelli: quello del dialogo culturale tra ragione e fede, e quello del rinforzo della fede e della fedeltà alla Chiesa da parte del buon popolo cristiano con una fitta tessitura di iniziative di pietà popolare, che hanno retto brillantemente fino ai nostri giorni. Non a caso l’attuale pontefice Giovanni Paolo II, che condivide molte cose con Leone XIII, ha più volte ripreso temi e proposte di Leone XIII: la dottrina sociale cristiana, il rapporto fede-ragione, l’impegno ecumenico e interreligioso, l’attenzione devota alla pietà popolare, in particolar modo al santo rosario’. Le celebrazioni per l’anno leonino proseguiranno a settembre nella festa della Madonna delle Grazie, e ad ottobre, con un convegno di studi storici sull’episcopato perugino del cardinale Pecci. Sarà presentata anche la pubblicazione anastatica di una raccolta di sue poesie in latino.