Il progetto “Voci dal mondo” di cui capofila è il settimanale La Voce – con la collaborazione dell’Università per Stranieri di Perugia, l’ong Tamat Ets e Radio Glox, sostenuto dal Fondo di beneficenza di Intesa Sanpaolo – è un’iniziativa creata per raccontare storie di migranti e comunità straniere in Umbria.
Costituisce un itinerario, che va da luglio a ottobre, attraverso varie città della regione, con lo scopo di favorire una migliore comprensione del fenomeno migratorio, la diffusione di buone pratiche di accoglienza e integrazione, superando stereotipi e fake news.
Il primo incontro del Progetto “Voci dal Mondo”
Il primo dei quattro incontri previsti nel Progetto “Voci dal Mondo” si è tenuto nella periferia di Terni, nel pomeriggio di sabato 6 luglio, in piazza della Pace, nel quartiere “Villaggio Italia”, una zona del territorio con una forte vocazione multiculturale, ma anche con diversi problemi e criticità.
L’incontro di Terni ha offerto la possibilità per parlare con docenti universitari, associazioni di migranti e i migranti stessi e le loro storie personali, con il coinvolgimento dell’assessore del Comune di Terni al welfare, politiche sociali, disabilità e pari opportunità.
Il prorettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Rolando Marini docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi, ha introdotto l’incontro con un passaggio storico-culturale sull’evoluzione della migrazione regionale e nazionale, ricordando che la Regione Umbria ha fatto da apripista anche per altre regioni con la legge 18 del 1990 “che ha istituito una serie di iniziative tra cui la consulta regionale dell’immigrazione”.
Le testimonianze
Il pubblico ha ascoltato la storia di Bobby, uno studente dell’università di Roma, arrivato in Italia all’età di 10 anni che vive ormai da 17 anni a Narni.
Juliana Casaes Santana Pimentel Xavier laureanda in Scienze politiche all’Università degli studi di Perugia, vive in Italia da 6 anni e ha parlato della sua tesi sui migranti. Fatima ha proseguito con un breve racconto storico sul luogo dell’incontro, piazza della Pace, sulle note musicali del DJ Amani The Black Boy.
Presenti anche le associazioni “Fiore blu” e “Arcobaleno e il mare Odv”, con Emanuele Lombardini, abitante del quartiere e giornalista per varie testate, tra cui anche il quotidiano nazionale Avvenire che – con lo sguardo sia del residente sia dell’osservatore/cronista – ha raccontato i cambiamenti della città di Terni e del quartiere “Villaggio Italia” nel tempo.
Sempre sulle noti musicali del DJ, il pubblico ha ascoltato la lettura della lapide della piazza che ricorda le vittime di guerre e violenze nel mondo, interpretata da Khelia.
La presenza di Viviana Altamura, assessore del Comune di Terni, ha offerto all’incontro nella piazza anche un carattere istituzionale parlando al microfono di “Voci dal mondo” di vari temi tra cui, quelli delle principali politiche sociali attuate per favorire l’inclusione e l’assistenza sociale degli immigrati e delle loro famiglie, del diritto allo studio e l’accesso ai servizi educativi per i migranti presenti sul territorio.
Per concludere, sono stati toccati i temi delle pari opportunità, per gli immigrati in particolare per le donne e i giovani nelle politiche sociali ed educative dell’amministrazione comunale e delle strategie che vengono adottate per promuovere la partecipazione attiva degli stranieri e delle loro comunità nella vita sociale e culturale della città.
Ricordando la cultura come parola chiave della serata afferma ai microfoni di “Voci dal mondo” che “perché tutte queste persone che arrivano con il loro bagaglio culturale vanno solo ad arricchire la nostra comunità e quindi sta a noi amministratori anche cercare di trovare la chiave di volta per fare in modo che la loro cultura possa integrarsi alla nostra e quindi iniziare un vero e proprio dialogo.
La dottoressa Viorica Bunduc sociologa di origini rumene, che vive in Italia da più di 20 anni e collabora come consulente del sindaco in varie iniziative tra cui la migrazione, ha ricordato che “le storie sono tante perché ognuno di noi siamo portatori de storie, portatori di ricchezze” e che “ogni esperienza può diventare un trauma o può diventare un’esperienza da cui possiamo imparare qualcosa”. Inoltre è la direttrice del laboratorio territoriale “Il Punto d’ascolto sociologico” – Asi (Associazione sociologi italiani)”.
Questo primo incontro del Progetto “Voci dal Mondo” si è concluso con la testimonianza di Eddy Nembo, originario della Nigeria, a Terni dal 1977. Ha ricordato che “negli anni in cui siamo arrivati qua eravamo quelli che si chiamavano i migranti intellettuali quindi, i migranti che sono venuti esclusivamente per motivi di studio” ma, “la seconda generazione ci mette paura perché ci sono dei rischi e perché i bambini nati in Italia possono essere assimilati e rappresenta proprio l’opposto dell’integrazione e significa spogliarsi della propria identità culturale”.
Marius Daniel Langa