Scrive Dostojevski: ‘L’uomo non cerca tanto Dio quanto i miracoli. E poiché all’uomo manca la forza di rinunciare al miracolo, egli si crea nuovi miracoli personali per inchinarsi al prodigio di uno stregone, ai sortilegi di una contadina, pur essendo ribelle o eretico o ateo’ (La leggenda del Grande Inquisitore). Nell’èra della scienza e della dea Ragione, si sta verificando un fenomeno stranissimo: il ritorno della magia e della superstizione. Basta accendere la televisione, a qualunque ora, per trovarsi di fronte a maghi e cartomanti che vendono amuleti o leggono i tarocchi. Nell’epoca del computer e delle conquiste dello spazio, non si dovrebbe certamente ricorrere ad un talismano per ritrovare fiducia in se stessi. Ho letto su Famiglia Cristiana che nel 2006 si sono registrati in Italia 22.000 maghi, i quali attirano ogni anno il 17 per cento della popolazione. Si ricorre in modo così massiccio a loro per ragioni di cuore, bisogno di protezione, problemi di salute. A tutti può capitare di attraversare un periodo difficile: quando si perde una persona cara o si è traditi da un amico, quando si interrompe una relazione sentimentale o la famiglia è in crisi, quando si perde un lavoro, si deve affrontare una malattia o ci si deve trasferire in un’altra città e cominciare una vita nuova. I momenti di incertezza diventano più forti quando c’è la solitudine o la mancanza di dialogo con gli altri. Se si è soli, è molto più facile essere ingannati, comprati o strumentalizzati dai ciarlatani di turno. Nel contesto di rinascita della magia e della superstizione, il fenomeno che provoca maggiori preoccupazioni è l’aumento di interesse per l’occultismo. L’organizzazione a delinquere dei maghi arriva a fare consulenze magiche anche via telefono. Nella nostra Umbria si dice che vi siano 200 ‘maghi’, di cui 130 in provincia di Perugia e 70 in quella di Terni, ai quali si rivolgono 15.000 persone, con un giro d’affari di 7 milioni di euro. Certe pratiche superstiziose non sono affatto giochetti infantili e innocui, perché esse creano condizionamenti, nutrono paure irrazionali e aprono una porta sul mondo dell’occulto: in particolare, quello della divinazione e dello spiritismo. Per condizionamenti, per stile di vita o modo errato nel rapportarsi al Sacro, la superstizione è oggi presente dappertutto sulla terra, anche nei Paesi industrializzati al vertice del progresso tecnologico. Concludo affermando che, in sé, la magia non è una cosa seria, ma è assai serio il fatto che tanti vi credano. Sotto il profilo pastorale è anzi preoccupante. È indice che nel popolo c’è più religiosità che fede; che nel cuore di molti, anche se inconsapevolmente, gli idoli hanno preso il posto di Dio. ‘Togliete Dio – ha scritto qualcuno – e il mondo si riempirà di idoli’. Chi diventa ateo o agnostico non cessa di credere, ma comincia a credere a tutto; chi cessa di essere credente diventa credulone. Su questo tema è preziosa la pubblicazione Occultismo, magia, spiritismo, edita nel 2000 dal nostro Istituto teologico di Assisi.
Le superstizioni d’oggi
AUTORE:
' Pellegrino Tomaso Ronchi