“Se Tu squarciassi i cieli e scendessi!”. È l’invocazione accorata del tempo di Avvento, che proprio questa settimana ha inizio. L’Avvento è la prima stagione del nuovo anno liturgicoche celebra il mistero dell’attesa e della venuta di Dio. Nell’orizzonte tracciato dagli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, il Convegno nazionale dei direttori degli Uffici liturgici diocesani ha messo a tema la risorsa educativa della liturgia con l’intento di far emergere il senso e le modalità con cui essa si offre come forma singolare e insostituibile della iniziazione alla fede e come preziosa risorsa di fronte alle sfide dell’educare (vedi gli Atti in Rivista liturgica, marzo-aprile 2011). Papa Benedetto XVI nel discorso alla sessantaduesima Assemblea generale della Cei sottolineava: “Vi esorto a valorizzare la liturgia quale fonte perenne di educazione alla vita buona del Vangelo. Essa introduce all’incontro con Gesù Cristo che con parola e opere costantemente edifica la Chiesa, formandola alla profondità dell’ascolto, della fraternità e della missione”. Con la celebrazione dell’anno liturgico, la Chiesa, facendo memoria dei misteri della Redenzione, apre ai fedeli la ricchezza delle azioni salvifiche del suo Signore, la rende presente a tutti i tempi affinché i fedeli ne prendano contatto e siano ripieni della grazia della salvezza. È questo il significato della liturgia intesa come “memoriale”. La spiritualità dell’anno liturgico richiede di essere vissuta e alimentata attraverso i riti e le preghiere della celebrazione stessa e prima di tutto attraverso i testi biblici della liturgia della Parola. Non mancano oggi i sussidi pastorali che aiutano a comprendere e a gustare i testi biblici proposti dalla liturgia lungo lo svolgersi dell’anno liturgico e tradotti negli stessi testi liturgici. Si notino ad esempio i Prefazi di questo tempo di Avvento, che celebrano il mistero sempre in atto della venuta di Gesù che copre l’intero arco della vicenda personale e della intera storia umana: “Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana, egli portò a compimento la promessa antica e ci aprì la via dell’eterna salvezza. Verrà di nuovo nello splendore della gloria e ci chiamerà a possedere il Regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa. Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e in ogni tempo perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell’amore la beata speranza del suo Regno” . Testi che arricchiscono la nostra fede nella celebrazione liturgica e l’orientano a vivere il Mistero nella vita di ogni giorno.
Le riserve educative della liturgia
AUTORE:
† Pietro Bottaccioli