A partire da domenica 31 maggio, sarà attivo il ‘Fondo di solidarietà delle Chiese umbre’. Lo hanno deciso i Vescovi umbri nella loro ultima riunione tenutasi il 4 maggio ad Assisi. La data è stata scelta sia per ragioni organizzative che per il suo significato, essendo – come spiega lo stesso mons. Riccardo Fontana su questo giornale a pagina 13 – la domenica di Pentecoste il giorno che segna la nascita della Chiesa. Nella riunione mensile della Conferenza episcopale umbra (Ceu), sono stati approvati lo Statuto ed il regolamento del Fondo, dei quali su queste pagine avevamo già anticipato le linee di fondo nel numero del 10 aprile. Statuto e regolamento, redatti dalle Commissioni Ceu per la giustizia e il lavoro, presieduta da mons. Vincenzo Paglia, e da quella per la carità presieduta da mons. Riccardo Fontana, sono pubblicati sul sito internet della Ceu www.chiesainumbria.it. Statuto e regolamento definiscono le modalità operative del Fondo e gli organismi cui spetterà decidere a chi assegnare il contributo. ‘Fondo di solidarietà delle Chiese umbre’, come ricordano i Vescovi nella Nota stampa diffusa a seguito della decisione, è istituito ‘a favore di coloro che hanno tutti i requisiti previsti, e cioè delle famiglie con figli o in attesa di prole, monoreddito, con capofamiglia che abbia perduto il lavoro e non sia sufficientemente coperto da ammortizzatori sociali o non abbia sinora avuto un lavoro stabile a causa della crisi economica in atto’. Il Fondo ‘ si legge nello Statuto ‘ provvede all’erogazione di contributi a sostegno, privilegiando quanti, a seguito della crisi finanziaria in atto, hanno perso o perderanno il lavoro e non siano in grado di mantenere in maniera dignitosa il proprio nucleo familiare. Ha funzione di incentivare la corresponsabilità e la solidarietà; ha lo scopo di educare alla sobrietà e alla generosità. Gli interventi a favore di chi è in difficoltà rappresentano un segno concreto che affianca le iniziative ordinariamente già in atto. Il Fondo opererà con una logica di sussidiarietà e collaborazione rispetto agli interventi deliberati dalle pubbliche istituzioni, dagli istituti di credito e simili, oltre che dalla stessa Cei a favore dei soggetti più deboli’. Sono organi del Fondo il ‘Consiglio di gestione’, la ‘Commissione diocesana di solidarietà’ e la ‘Segreteria generale’. Il Consiglio di gestione del Fondo, su decisione dei Vescovi umbri, è presieduto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, vice presidente della Ceu con delega al servizio della carità, ed è formato da 8 membri, uno per diocesi, nominati dal Vescovo diocesano: dovranno ‘vigilare e garantire sulla corretta amministrazione del Fondo e sul raggiungimento dei suoi scopi’. Alla Commissione diocesana di solidarietà spetta di valutare se le domande di contributo rispondano ai requisiti richiesti dal regolamento. Dovrà quindi ‘selezionare le richieste individuate ed inviarle al giudizio del Consiglio di gestione del Fondo; promuovere e coordinare iniziative di carattere educativo e culturale per la ricerca di uno stile di vita più sobrio, improntato ad un migliore modo di consumare e di investire’. Le diocesi dovranno attivare dei Centri di accoglienza, ai quali è affidato il compito di ‘raccogliere le richieste’ delle persone/famiglie segnalate dalle realtà ecclesiali (parroci, parrocchie, Circoli, Caritas parrocchiali, Centri di ascolto, altri gruppi coinvolti e opportunamente informati); ‘informare circa le provvidenze previste dalle istituzioni nazionali, regionali e locali’; inoltrare le richieste raccolte alla Commissione diocesana di solidarietà. Il Centro di accoglienza si compone di un gruppo di lavoro i cui membri volontari sono individuati dalle Caritas diocesane, e può essere attivato presso un centro di ascolto Caritas o in una sede di Circolo o Patronato Acli del territorio diocesano. Modalità e termini di presentazione delle richieste di accesso al Fondo, caratteristiche e criteri richiesti per la concessione del contributo e modalità di corresponsione dei contributi, sono descritte nel Regolamento del Fondo, consultabile scaricando l’allegato dal sito delle Chiese umbre. M. R. V.
Le regole della solidarietà
Tutte le diocesi dovranno attivare dei Centri di accoglienza, che raccoglieranno le richieste delle persone/famiglie e le inoltreranno alla Commissione di solidarietà
AUTORE:
M. R. V.