Le iniziative per celebrare il santo Patrono: il “pane di San Florido” la novità dell’anno

Le fiere di San Florido hanno animato le vie della città

La festa dei santi patroni è un avvenimento religioso, ma attorno ad essa e in concomitanza con essa sono nate altre celebrazioni che avendo un certo riferimento ai patroni attirano e accontentano la popolazione secondo i vari gusti. L’avvenimento più vistoso sono state le Fiere di san Florido che quest’anno si sono svolte, in massima parte, nel centro storico con alcune punte anche nelle strade più esterne della città. Sono arrivati a Città di Castello tra i 250 -300 venditori ambulanti. Lungo tutta la distesa dei banchi ha sfilato continuamente tanta gente arrivata da tutta l’Alta valle del Tevere per ammirare la merce e fare rari acquisti. C’è stato poi il Dono dell’olio e della cera offerto dalle confraternite della città. Partite in corteo dalla chiesa di San Francesco si sono ritrovate nella cripta del Duomo per offrire ufficialmente i due preziosi elementi ai patroni affinchè ardano per tutto l’anno sul loro sepolcro. C’è stata poi la nuova iniziativa di quest’anno, quella del “Pane di san Florido” (un pane particolare con raffigurata sul fronte della pagnotta la mitria dei Vescovi, realizzata lunedì 13 novembre dai panificatori di Città di Castello i quali, dopo la benedizione del Vescovo sotto il loggiato Bufalini lo hanno distribuito alla gente. Le offerte ricavate saranno poi devolute ad associazioni di beneficenza. In piazza Gabriotti c’è stato il Torneo di balestra manesca in onore di san Florido il cui vincitore è stato denominato vincitore del Palio di San Florido. C’è stata poi anche la festa in via San Florido, dedicata appunto al Patrono, che ha impegnato tutto il rione Prato. Per l’occasione sono stati offerti dolcetti vari, castagne, vino novello ed altre ghiottonerie a tutti coloro che si sono portati nel rione Prato. La festa dei patroni è stata poi per tanti l’occasione per visitare il rinnovato museo del Duomo, prezioso custode di tante opere d’arte nate dalla fede generata dai santi patroni e custodita gelosamente per tante generazioni fino ad oggi. Su tutto questo fervore di devozione, di ritorni alla fede, di espressioni di ammirazione e di affetto, certamente i santi patroni hanno dato la loro benedizione dal cielo, mentre l’austero campanile rotondo osservava impassibile dall’alto, come da secoli, il rinnovarsi del festoso spettacolo di devozione e di letizia.

AUTORE: D.A.N.