Le giovani benedettine arrivano dall’India

FOSSATO DI VICO. Tre giovani suore hanno emesso la professione perpetua nelle Benedettine, dopo un intenso cammino formativo

Una grande festa per l’intera comunità di Fossato di Vico. Presso la chiesa di San Sebastiano a Fossato, domenica 7 settembre si è tenuta la professione solenne di tre nuove monache benedettine. Mons. Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi di Assisi, ha celebrato il rito. Emozionante è stata la richiesta che le consacrande hanno professato pubblicamente alla badessa e alle sorelle di voler vivere sino alla fine nella comunità di Santa Maria del Fonte, nella regola e nello spirito di san Benedetto. Le giovani monache, suor Maria Chiara Medabalimi, suor Maria Teresa Yaddanapalli e suor Maria Annalisa Mallavarapu, provengono dall’India e da diversi anni si sono preparate intensamente per ricevere la consacrazione monastica secondo il cammino canonico benedettino. ‘Sono arrivate nel convento di Bastia – ricorda la madre superiora suor Giuseppina Moretti – nel 1998 e dopo un periodo a Fabriano dal 2002 sono con noi nel convento di Fossato. È stato un lungo percorso, intenso e di grande spiritualità, e ora finalmente le tre giovani hanno ricevuto la professione solenne’. L’approccio con il mondo monastico è stato impegnativo; il primo anno è stato dedicato all’apprendimento della lingua italiana. Ci sono stati poi anni di noviziato e in questo periodo grande spazio è stato concesso alla formazione spirituale delle novizie, con approfondimenti e corsi biblici e teologici. Nel settembre del 2004 le tre giovani donne, con la professione temporanea, hanno preso i primi voti, che sono stati confermati definitivamente il 7 settembre. La consacrazione monastica è un rito toccante e di grande impatto. Le religiose dapprima indossano la cocolla e cambiano il velo, che passa dal bianco al nero. È il Vescovo a infilare l’anello con impressa l’immagine di Cristo, segno di unione perenne, e a consegnare alle monache il libro della liturgia delle ore. Grande importanza è riservata al triduo di preghiera che si è svolto nei tre giorni precedenti alla consacrazione presso la chiesa di San Sebastiano. ‘Questi momenti di meditazione e preghiera – dice ancora la madre badessa – sono utili ad accompagnare le monache al solenne momento e a farle sentire l’affetto della comunità cristiana’. ‘La vita monastica – ha affermato mons. Sorrentino – è l’amore di Dio che riempie il cuore, e vi rende segno di vocazione profonda; pur vivendo nella riservatezza, vivrete per la comunità’.

AUTORE: Marta Ginettelli