Inaugurato da mons. Paglia un Centro polivalente in Albania realizzato dalla Caritas diocesana ternanaMercoledì 20 febbraio 2002 il Vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Vincenzo Paglia, ha inaugurato il Centro polivalente nel villaggio di Maleze in Albania, alla presenza delle autorità civili locali, dell’Amministratore apostolico della diocesi di Lehez, del Direttore della Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia don Salvatore Ferdinandi e di 10 volontari della nostra diocesi. Il Centro polivalente di Maleze è la terza grande struttura che la Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia realizza in Albania con il contributo economico anche della Caritas diocesana di Rieti e della Caritas Tedesca e con il lavoro dei volontari della nostra diocesi. Il Centro di Maleze è situato nel comune di Baldren dove operano le suore Francescane di Santa Filippa Moreri di Rieti, con cui la Caritas diocesana di Terni collabora da alcuni anni e che è stata aiutato a realizzare una scuola materna nel villaggio di Torovize. Da questa fruttuosa collaborazione è nata l’idea di realizzare il Centro nel villaggio di Maleze dove non esisteva alcun tipo di struttura per far socializzare gli abitanti del villaggio. Il Centro è composto da una grande ambiente, in cui al mattino verrà utilizzata per una sezione della scuola materna della suore Francescane, nel pomeriggio per svolgere il catechismo e per le attività ricreative a favore della popolazione del villaggio di Maleze; due piccoli ambulatori medici e i relativi servizi igienici. Il Centro sarà gestito dalle suore Francescane di Santa Filippa Moreri di Rieti e da un’operatrice opportunamente formata per seguire i 35 bambini già iscritti alla scuola materna che lavorerà grazie ad una borsa lavoro finanziata dalla Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia. Organizzate dalla Caritas eugubina Settimane di impegno presso il campo di lavoro in KossovoE’ ripartita da Gubbio la campagna di sensibilizzazione fra i giovani per donare qualche settimana di impegno presso il campo di lavoro aperto nel 1999 dalla Caritas umbra in Kosovo. Si tratta di un forte momento di aiuto e di condivisione con le popolazioni colpite dai drammi e dalle conseguenze della guerra civile nella ex Jugoslavia. Un’esperienza che, in quasi tre anni, è stata già vissuta da decine di giovani umbri che hanno messo a disposizione il loro tempo per i lavori di ricostruzione delle abitazioni e per contribuire a ristabilire la pace fra serbi e kosovari di etnia albanese. Nel corso della serata organizzata a Gubbio dalla Caritas e dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, il responsabile del campo di Radulac, Massimo Mazzali, ha descritto l’attività dei volontari e ha risposto alle domande dei presenti. I giovani della diocesi eugubina si muoveranno per il Kosovo negli ultimi 20 giorni del mese di agosto prossimo. Ma la possibilità di essere di aiuto alle tante necessità quotidiane della struttura gestita dalla Caritas umbra è aperta a tutti coloro che vogliono sperimentare questo periodo di impegno, per almeno due settimane di tempo.Francesco Venturini
Le Caritas umbre impegnate nei Balcani: in Albania e in Kossovo
AUTORE:
D.M.