Le carenze della giustizia ‘incentivano’ al reato

Dichiarazione dll'associazione Giuristi cattolici di Perugia

Nella relazione di apertura dell’Anno giudiziario 2006 il Presidente della Corte di appello di Perugia ha illustrato la situazione del Distretto evidenziando i ‘settori’ in cui si manifestano specifiche problematiche. L’eccessiva durata dei processi, comunque, è la costante di ogni settore e delle annuali relazioni. Il fenomeno, anzi, non appare in diminuzione, ma i tempi sembrano allungarsi sempre di più. Le conseguenze della pubblicazione della sentenza stanno incidendo in maniera sostanziale nella vita della società e di ciascuno. Nel penale, infatti, la quasi non punibilità è ritenuta (addirittura!) un ‘invito’ a violare la Legge. Nel civile la durata decennale delle controversie crea altre problematiche di cui, nella maggior parte dei casi, soffre maggiormente colui cui il Giudice riconoscerà la fondatezza della richiesta. Pure nel processo del lavoro, in cui il ‘miraggio’ della decisione di I grado entro 60 giorni aveva suscitato tante attese, i tempi sono lunghi e, a causa dell’incertezza del rapporto, creano notevoli difficoltà sia all’impresa che al lavoratore. Non molto diverso appare il settore previdenziale in cui della pensione diventano spesso beneficiari gli eredi. A causa della lunghezza del giudizio l’interessato aggiunge alla sofferenza fisica pure quella psicologica, poiché si rende conto dei problemi di natura anche economica che la sua malattia crea. Non sfuggono a questa lentezza nemmeno la giustizia amministrativa e quella contabile, con ripercussioni sia sugli enti pubblici che sui cittadini. Sono state approvate nel tempo leggi per cercare di fronteggiare la situazione. I provvedimenti, però, si sono rivelati parziali e non hanno affrontato in maniera radicale le difficoltà del processo. Sarebbe auspicabile che tutti gli operatori del diritto, dimenticate le diverse funzioni e le divergenze di vario tipo che impediscono un tranquillo dialogo, offrissero il loro contributo per suggerire soluzioni concrete e idonee a rendere la Giustizia efficace e in tempi adeguati all’era del computer. Analogo invito va rivolto al Parlamento affinché, preso atto dei suggerimenti dei tecnici, i politici, senza preconcetti e pregiudizi precostituiti, possano approvare rapidamente leggi che permettano alla giustizia di adeguarsi alle mutevoli esigenze della società in continuo divenire. La sentenza, in sostanza, deve essere l’intervento del Giudice terzo che, senza dubbi di alcun tipo, dirime il conflitto e garantisce a tutti una vita sociale serena e rispettosa della legge.

AUTORE: Unione di Perugia dei Giuristi cattolici