Innalzate nei cieli lo sguardo”. Con queste significative parole, contenute nel canto d’ingresso eseguito dalla corale di S. Emiliano, ha avuto inizio la celebrazione eucaristica nella quale Fausto Bartolini è stato ordinato diacono permanente. Nella chiesa collegiata di Trevi si è riunito un considerevole numero di sacerdoti diocesani, che insieme all’Arcivescovo, hanno invocato lo Spirito santo sull’eletto. Questi era circondato dalla sua sposa, dai suoi figli e nipoti, e dalla sua mamma quasi centenaria. Inoltre erano presenti, insieme al sindaco Nalli, centinaia di persone, salite nel colle di Trevi per fare festa insieme al novello diacono, il quale nonostante provato dalla malattia, ha voluto comunque rispondere alla chiamata del Signore. Il Vescovo nell’omelia ha rimarcato l’estrema lucidità con cui Fausto ha chiesto alla sua Chiesa l’ordine del diaconato, in un momento estremamente delicato della sua vita. “In questa umanità che ha paura del male, Fausto, consapevole del dragone che lo prova, vuole farci fermare tutti davanti alla grandezza di Dio” ha detto mons. Fontana. “Di fronte al cancro prima viene Dio. Questo è il modo più alto di trasformare il male in bene. Anche se Fausto non potrà compiere alcuni gesti fisici, propri del diaconato, il suo ministero riverbererà sul cuore di tutti noi. Ciò ci mette in crisi. Questo nostro fratello vuole scuotere ogni cristiano a fare la sua parte. Il tempo è breve, cerchiamo di vivere le cose di questo mondo con gli occhi rivolti al Cielo” ha concluso l’Arcivescovo. Terminata la messa i presenti si sono ritrovati nei locali della parrocchia per continuare i festeggiamenti con un piccolo rinfresco. Qui Fausto ha voluto salutare uno per uno amici e parenti. Commovente è stato l’abbraccio con i vecchi compagni di “scuola” salesiani. C’erano proprio tutti quelli che studiarono insieme a Bartolini nel collegio di Trevi gestito dai preti di San Giovanni Bosco. Oggi l’istituto è chiuso, ma il legame tra gli ex alunni è rimasto intatto. Il giorno dopo questa significativa ordinazione, la nostra Chiesa è tornata a gioire per un altro diacono. Si tratta di dom Anselmo della comunità benedettina di Norcia. La cerimonia è avvenuta nella basilica di San Benedetto. È stato mons. Fontana a rinnovare l’antico rito dell’imposizione delle mani. Erano presenti anche alcuni sacerdoti diocesani, e un delegato benedettino di Assisi. Anche il sindaco Alemanno ha partecipato alla liturgia per porgere al nuovo diacono l’augurio della città. Sono quattro anni che l’antica Nursia ha riabbracciato, dopo oltre due secoli, i figli del patrono d’Europa. E in questo periodo la comunità è cresciuta di numero. Il Priore, unico sacerdote, ora è coadiuvato da due diaconi (insieme a dom Anselmo c’è anche dom Clemente), che il prossimo anno riceveranno il dono del sacerdozio. Una grande gioia questa per la città che ha dato i natali a Benedetto e Scolastica. Norcia, pur essendo una piccola città, rivendica il suo essere culla culturale e spirituale, non solo d’Europa, ma del mondo intero.
L’Avvento inizia con il dono di due nuovi diaconi
Trevi e Norcia festeggiano Fausto Bartolini e Dom Anselmo
AUTORE:
Francesco Carlini