L’Associazione “San Martino” gestirà la mensa dei poveri

A colloquio con il vicedirettore della Caritas diocesana Aldo Placidi

A partire dal mese di settembre la mensa “San Valentino” ha cambiato gestione. Alla gestione diretta della Caritas diocesana è infatti subentrata l’Associazione “San Martino” (dal nome del quartiere), associazione di volontariato cattolica costituita per volontà del vescovo Paglia in conformità alle direttive della Cei. Si tratta di un avvicendamento di carattere formale, che non cambierà nulla dell’attuale struttura della mensa e dei suoi servizi. A spiegarci le ragioni di questa decisione è il presidente della neonata associazione Aldo Placidi, che è anche vicedirettore della Caritas diocesana. Come nasce l’associazione di volontariato “San Martino” e quali sono i suoi legami con la Caritas diocesana?”L’idea di far subentrare l’associazione San Martino alla Caritas nella gestione della mensa dei poveri è stata del vescovo mons. Paglia, che ha così accolto i suggerimenti del Consiglio episcopale permanente in materia di gestioni delle Caritas diocesane. Questo documento ribadisce il ruolo della Caritas come un Ufficio pastorale della diocesi, dalla quale dovrebbe ricevere i fondi necessari al suo funzionamento. Non avendo una cassa propria, il bilancio della Caritas rientra in quello della diocesi stessa. E’ quindi necessario distinguere la sua attività propria (quella di coordinare, promuovere e formare) dalla gestione dei servizi, affidati ad un ente nel cui governo è comunque forte la presenza ecclesiale per garantire la necessaria osmosi tra i due organismi”. Nella trasformazione dell’associazione Caritas in associazione San Martino trovano attuazione le indicazioni della Cei?”Certamente. Per fare qualche esempio posso dire che presidente dell’associazione San Martino sono stato eletto io, vicedirettore della Caritas, mentre vicepresidente dell’Associazione è Bruno Andreoli, condirettore della stessa”. Come è stata formalizzata questa trasformazione su un piano giuridico? “Il Vescovo ha individuato nell’associazione di volontariato la forma giuridica più valida e ha suggerito il nome “San Martino”, dopodiché ha affidato a noi l’incarico di attivare tutte le necessarie procedure: la rielaborazione dello Statuto esistente, per la quale abbiamo consultato gli statuti di altri organismi di gestione già operativi in diocesi e nella quale siamo stati assistiti da due professionisti che ci hanno seguito e consigliato gratuitamente. Espletate tutte le procedure si è giunti all’Assemblea dello scorso 12 giugno che ha visto la modifica della denominazione, il trasferimento della sede nella Strada di Valle Verde e l’approvazione dello Statuto”. Chi sono i soci?”All’associazione San Martino aderiscono, insieme alla diocesi, l’associazione Parrabbi (che già gestisce la casa di accoglienza di Rocca San Zenone) e le parrocchie Santa Maria Assunta di Giove, Santi Giovanale e Cassio di Narni, Santa Maria Regina, San Giovanni Bosco, San Paolo e San Giuseppe Lavoratore di Terni e San Francesco di Amelia. Dal 14 giugno l’associazione di volontariato “San Martino” rappresenta l’organismo giuridico idoneo alla gestione delle opere di carità attualmente portate avanti, ma anche di quelle che verranno attivate dalla Caritas e dalla stessa associazione in futuro”.

AUTORE: Arnaldo Casali