L’arte della maternità

TERNI. La Festa della maternità raccoglie sempre più consensi e lancia nuove proposte educative

‘Nel 1992 mio padre Remo avvertì l’esigenza di fare qualcosa che potesse produrre un momento di riflessione di fronte all’allora già esistente processo di annichilimento dei valori riguardanti la famiglia. Nacque così la Festa della maternità’. Così ricorda Massimo Valigi l’iniziativa di celebrare la maternità. Una manifestazione che vuol far rivivere a tutti una ‘esperienza di fede e di cristianesimo attivo’ in cui l’esaltazione della donna-madre richiama il ruolo che ad essa è stato affidato un progetto di Dio: attuare il perpetrarsi della vita in un’atmosfera coinvolgente di amore, tenerezza, felicità e solidarietà. Festeggiare la maternità significa soprattutto meditare su un atto di amore, voluto da Dio: dare una vita all’essere umano. A distanza di tempo la Festa della maternità accresce consensi, allarga i suoi orizzonti aiutando concretamente mamme in difficoltà e sostenendo con la vicinanza solidale dei membri dell’associazione tante gestanti in crisi, famiglie e mamme sole. ‘La vita nella sua sacralità, ci giunge come dono, come il dono più grande che Dio elargisce ad ogni uomo – continua Massimo Valigi. – Oggi, troppo spesso, si pensa ad una vita nuova come ad un peso, un onere eccessivo da sostenere. Assai più facile non assumersi la responsabilità alcuna. Una nuova vita è un onere e fonte di grandi responsabilità così come la famiglia può risultare un peso assai gravoso. Posso garantire, perché felicemente sposato e padre di tre figli, che dietro queste responsabilità, questi ‘pesi’, c’è la gioia, quella vera. È fondamentale – prosegue Valigi – saper vincere i propri egoismi riuscendo a donarsi agli altri a partire dal proprio coniuge e dai propri figli, più che pensare a se stessi. Allora la gioia, quella vera, inonda i cuori e tutto si colloca al posto giusto; nasce così la certezza che dietro quelle rinunce, dietro quei ‘sì’ detti agli altri non vi sia una diminutio ma una pienezza di vita’. La Festa della maternità sarà celebrata presso la chiesa di Santa Maria dell’Oro domenica 11 maggio, alle ore 11, con la celebrazione alla quale parteciperanno mamme e gestanti. Due altri appuntamenti hanno caratterizzato la festività: un concorso per le scuole, ‘Le maternità mancate’, presentato dalla prof. Baldizzone Gardenghi e dal prof. F. Dominaci, nel quale attiva è stata la presenza degli studenti che hanno proposto la loro personale visione del tema affrontato attraverso immagini, musica, poesia; l’altro, ‘Arte e maternità’, ha visto come ospite d’onore Enrica Palmieri, danzatrice e coreografa dell’Accademia di danza di Roma.

AUTORE: E. L.