Anche quest’anno, il 28 gennaio, è stato celebrato l’inizio dell’Anno giudiziario con la tradizionale solennità di apparato e di toni nel distretto della Corte d’appello dell’Umbria, ma con vistose assenze dei magistrati e degli avvocati, che hanno così inteso protestare contro le riforme e le leggi nel campo della giustizia, volute dall’attuale maggioranza di Governo. Al cittadino di questa liturgia laica interessa la parte descrittiva dello stato di salute degli apparati della giustizia e soprattutto dell’intera società, sulla base dell’andamento della criminalità nelle sue varie manifestazioni. La relazione è stata tenuta da Emanuele Salvatore Medoro, presidente vicario della Corte d’appello. La cerimonia è stata disertata dalle organizzazioni ufficiali di magistrati e avvocati penalisti per protesta contro la riforma dell’Ordinamento giudiziario cui si deve, tra l’altro la novità della relazione inaugurale svolta, da quest’anno, dai presidenti delle Corti d’appello e non più dai procuratori generali. ‘Un primo mutamento significativo – ha detto Medoro – in quanto il legislatore non ha modificato semplicemente l’ordine del protocollo ma inteso affermare così la centralità della figura del giudice rispetto a quella, pur autorevolissima, del procuratore generale’. La legittima curiosità dei cittadini rimane piuttosto delusa perché nella relazione inaugurale, da qualche anno a questa parte, il problema centrale è quello del funzionamento della macchina della giustizia, che sembra colpita da una sindrome di paralisi progressiva che a stento riesce a svolgere le funzioni essenziali e con grande fatica. La descrizione che si ascolta in tutta Italia, e anche nel caso del distretto dell’Umbria, è un coro di critiche all’attuale maggioranza di Governo che sembra abbia preso di mira i magistrati e faccia di tutto per metterli sotto controllo e ridimensionarne l’autonomia. Dall’altra parte il ministro e membri della maggioranza che si esprimono sulla materia difendono i nuovi e recenti atti legislativi come provvedimenti necessari per il miglioramento dello svolgimento della prassi giudiziaria e il conseguimento di risultati positivi per dare giustizia ai cittadini in tempi abbreviati. Quello che i cittadini purtroppo sanno è di aver perduto la fiducia nei magistrati ed anche nei legislatori. Nei magistrati considerati politicizzati e difensori di una casta, e dei legislatori, ritenuti disponibili a definire leggi ad personam. Ciò è molto grave, provocando la perdita di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. La relazione del presidente vicario Medoro è una requisitoria delle carenze del sistema giustizia regionale. Oltre che per le leggi nuove varate dall’attuale maggioranza, vi è grave mancanza di personale in tutti i settori, mancanza di fondi, mancanza di mezzi e tutto ciò è stato meticolosamente descritto con dati precisi. Un esempio per tutti: la somma destinata alle spese generali della Corte è inferiore di euro 4.340.012,26 a quella assegnata nel 2001. Il costo complessivo della Corte è comunque elevato (euro 9.415.496,50) e pertanto la ricerca di snellimento della macchina della giustizia è un problema di tutta la collettività a cominciare dai cittadini, mai sufficientemente richiamati a rispettare le leggi. Una proposta concreta per superare l’annoso problema della mancanza di personale è quella di abolire i tribunali di Spoleto e Orvieto e gli uffici dei Giudici di pace di Norcia, Montefalco, Assisi, Todi, Gubbio e Gualdo Tadino, ‘abbandonando posizioni anacronistiche di campanilismo e di difesa di meri interessi corporativi’. Ma i cittadini delle località menzionate non saranno certo contenti. Sul fronte del numero dei reati, di natura civile e di natura penale, non ci sono molte novità. Aumentano i reati per droga e imputabili a stranieri. Solo che mentre scriviamo apprendiamo che è stato ucciso un carabiniere nel corso di una rapina in una cittadina per solito tranquilla come Umbertide, nell’Alta Valle del Tevere. Non c’è da stare allegri, mentre l’anello della giustizia più prossimo alla delinquenza, il carabiniere in servizio, perde la vita, forse per niente se gli anelli più elevati non funzionano a dovere.
L’Anno giudiziario inizia male
La relazione sulla situazione della giustizia in Umbria si è tenuta il 28 gennaio
AUTORE:
E. B.