Per la Giornata del creato di quest’anno siamo stati invitati a rivolgere lo sguardo al tema dell’acqua, così carico di valenze simboliche, così presente nelle narrazioni bibliche, come nella vita della comunità credente (si pensi al battesimo). Veramente ‘molto utile’ è ‘sora acqua’ nella sua umiltà, e non stupisce che gran parte delle fedi dell’umanità le assegnino un forte valore simbolico… Sono storie diverse, ma tutte attraversate da un’esperienza fondamentale che accomuna gli esseri umani: l’acqua è condizione necessaria per la vita – quella umana, ma non solo. Comprendiamo in questo senso tutta la drammaticità della crisi idrica che segna l’esistenza dell’umanità in questo tempo. Una crisi che vede quasi un miliardo e mezzo di persone prive di un accesso adeguato all’acqua, mentre anche più numerose sono quelle cui manca una sufficiente disponibilità di acqua potabile. È una realtà che tocca direttamente soprattutto le regioni a più basso reddito, nelle quali, tra l’altro, l’accesso all’acqua può spesso scatenare veri e propri conflitti. Va anche sottolineato che non si tratta di questioni puramente locali, prive di connessioni con le aree a più alto tenore di vita. In effetti in Africa vi sono diverse aree che vivono una condizione di penuria idrica perché sono costrette dalle dinamiche dell’economia globale (in particolare dal debito estero) ad impegnarsi in produzioni agricole idricamente esigenti finalizzate all’esportazione, sottraendo risorse alle esigenze della popolazione. C’è una sorta di commercio nascosto dell’acqua, che va ben aldilà dei flussi visibili che possono viaggiare tra aree adiacenti. Lo tesso mutamento climatico rende più complessa la questione della disponibilità d’acqua, spezzando equilibri consolidati e favorendo il verificarsi di eventi metereologici estremi (lunghe siccità in determinate aree del pianeta, affiancate da nubifragi in altre aree o in altri momenti). Mi pare in questo senso particolarmente rilevante quanto troviamo nel Messaggio della Cei per la Giornata di quest’anno: l’acqua ‘è un bene comune della famiglia umana, da gestire in forme sostenibili per garantire la vivibilità del pianeta anche alle prossime generazioni. Occorrono, dunque, politiche dell’acqua capaci di contrastare gli sprechi e le inefficienze, per promuovere invece un uso responsabile anche nei vari settori economici (industria, agricoltura…). Occorre proteggere la disponibilità di acqua pulita dalle varie forme di inquinamento che la minacciano; occorre tutelare la stabilità del clima e del regime delle piogge, contenendo la portata dei mutamenti climatici di origine antropica. Occorre, ancora, assicurare la preservazione di quegli ecosistemi marini e fluviali, la cui bellezza esprime spesso la diversità biologica che li abita’. Sono temi che riguardano le scelte politiche, ma anche il consumo individuale: ‘Tutti siamo invitati a rinnovare i nostri stili di vita, nel segno della sobrietà e dell’efficienza, testimoniando anche nelle nostre pratiche del valore che riconosciamo all’acqua’. Lo stesso messaggio sottolinea, poi, che l’acqua non è ‘realtà puramente economica’, che potrebbe essere integralmente gestita dalle leggi del mercato. C’è un ‘fondamentale diritto all’acqua’ che va garantito ad ogni essere umano. Proprio perché ‘senza acqua la vita è minacciata – sottolinea il Compendio della dottrina sociale della Chiesa cattolica – tale diritto è universale e inalienabile’ (n. 485).
L’acqua, sorgente della vita
Giornata del creato. Il tema e le iniziative del 2007 in Umbria
AUTORE:
Simone Morandini