“La vostra battaglia è sacrosanta”

Caso Basell. Messa del Vescovo negli stabilimenti del polo chimico della Polymer

Fronte compatto per la vertenza dei lavoratori della Basell, per la quale si attendono nuovi confronti con la multinazionale americana presso il tavolo delle trattative aperto dal ministero dello Sviluppo economico. I toni sono più pacati, ma la necessità di unità per difendere il lavoro continua a coinvolgere l’intera città. È quello che ha sottolineato anche il vescovo Vincenzo Paglia che ha celebrato la messa in preparazione alla Pasqua all’interno della mensa del polo chimico della Polymer, in una sala gremita di persone, dieci anni dopo la sua prima visita allo stabilimento come vescovo appena arrivato a Terni. Rivolgendosi ai lavoratori presenti ha affrontato la questione della crisi della Basell e del lavoro sottolineando come “i vostri problemi toccano i cuori di tanti altri, perché prima dei soldi ci sono le persone. La preoccupazione per la vostra situazione tocca tutti. Per questo abbiamo uno stesso obiettivo: quello di difendere la dignità di voi lavoratori e il diritto di vivere del proprio lavoro”. Il Vescovo ha definito quindi la sua presenza in fabbrica come la “visita a degli amici che Gesù non abbandona, specialmente quando hanno bisogno”. “Questa celebrazione insieme – ha poi aggiunto – ci sostiene, richiede fiducia e speranza perchè la battaglia che noi vogliamo fare è giusta e sacrosanta. Io vengo qui con il cuore pieno di affetto per tutti voi, e vorrei, come posso, alleviare il vostro dolore e le vostre preoccupazioni, e non solo a parole ma con tutto l’impegno che posso compiere”. Tornando sul tema del lavoro e della dignità dell’uomo e dei diritti dei lavoratori ha ricordato che “la causa che stiamo difendendo per salvaguardare i diritti deve vederci forti e uniti, contro chi guarda solo ai soldi e al guadagno”. “Questo nostro incontro vorrei che fosse una preghiera a Dio perché illumini le menti di chi si sta accecando e scaldi i cuori di chi li sta avendo di ghiaccio – o pieni di soldi, che sono il ghiaccio – quando diventano il primo scopo di tutto. Lo dico per tutti noi: il lavoro non può essere unicamente per lo stipendio e basta, ci deve essere umanità, dignità, ovviamente sicurezza, perché non siamo macchine da guadagno. Dio rafforzi anche i responsabili, coloro che sono chiamati a guidare le sorti del nostro Paese, ad essere fermi, a non cedere, a difendere i giusti diritti di chi lavora. Preghiamo anche per loro, e infine per noi perché questa giusta battaglia possa trovare una conclusione positiva. Credo che, se percorriamo questa strada, la percorriamo fino in fondo, fino ad una speranza più robusta per tutti”.

AUTORE: Elisabetta Lomoro