La tragica scomparsa di Elisa Lardani dopo le complicazioni del parto

Elisa Lardani
Elisa Lardani

La notizia delle gravi condizioni in cui versava Elisa Lardani dopo aver dato alla luce la sua quartogenita, e poi quella della sua morte, hanno raggiunto velocemente la nostra comunità diocesana, che da subito si è raccolta in preghiera, affidando a Dio la giovane donna e tutta la sua famiglia.

Elisa, 38 anni, è deceduta nel primo pomeriggio di sabato 28 febbraio al “Santa Maria della Stella” di Orvieto. Un evento del tutto improvviso e imprevedibile – come riferito dalla Direzione sanitaria dell’ospedale – a causa della coagulazione del sangue è comparso, con gravissime emorragie, in sala travaglio immediatamente prima del parto. Poi il tempestivo intervento dell’équipe sanitaria per far nascere in tempi rapidissimi la bambina (ricoverata in Terapia intensiva neonatale a Perugia; le sue condizioni sembrano migliorare). Successivi interventi presi d’urgenza da più specialisti hanno consentito nell’immediato il mantenimento in vita della donna.

A nulla sono valse, invece, tutte le ulteriori cure presso il reparto di Rianimazione che miravano al conseguimento di un grado di stabilizzazione dei parametri vitali tale da poter rendere ipotizzabile un tra- sferimento, con mezzo idoneo, in una struttura ospedaliera di alta specialità in grado di effettuare il trattamento di plasmaferesi, ultima opzione terapeutica da mettere in campo, anche se – riferiscono sempre i medici – con scarse possibilità di successo vista la tipologia e l’entità della patologia in atto. Elisa non ce l’ha fatta: le condizioni sono precipitate rapidamente, fino al fatale arresto cardiaco.

Sposa di Luca Marchi , infermiere che era con lei in sala parto, Elisa lascia in chiunque l’abbia conosciuta – come attestato da innumerevoli testimonianze – il ricordo del suo splendido sorriso e il profumo di una vita vissuta appieno e donata con profondo amore e generosità in ogni ambito, da quello familiare a quello lavorativo (brillante psicologa, sempre pronta con umiltà e discrezione a sostenere i più sofferenti e disagiati) ed ecclesiale (con il marito Luca, nella Comunità Maria di Orvieto, nell’associazione Servi familiae del progetto Mistero grande e nella Pastorale familiare diocesana).

Lunedì scorso, nel duomo di Orvieto gremito di fedeli, si è svolta la celebrazione delle esequie. Poi hanno parlato una religiosa, un sacerdote, il fratello e il marito. “Da quando è accaduto – ha detto Luca– mi ripeto: ‘A testa alta, fino in fondo’… Portando la bara di Elisa ho capito perché a testa alta, fino in fondo. Perché a testa alta ho visto Lui. È la mia forza, il mio coraggio… Siamo nati e non moriremo mai più. Noi abbiamo scelto di guardare in faccia la vita e scommetterci, senza paura. Abbiamo scelto di amare fino in fondo”.

AUTORE: Michela Massaro