Emergenza lavoro, emergenza abitativa, disagio sociale e integrazione sono le problematiche che ogni giorno affrontano i volontari della San Vincenzo de’ Paoli in un contesto sempre più difficile e critico, che non consente di dare risposte a tutte le richieste e bisogni. All’assemblea annuale dell’associazione sono emerse problematicità sia cronicizzate sia nuove, evidenziate dalla severa relazione della presidente Antonella Catanzani. Non è solo questione di bilanci e risorse economiche, quanto piuttosto di politiche sociali e di un disagio esistenziale crescente che lascia poco spazio alla speranza.
“Una congiuntura sfavorevole di eventi – dice Catanzani – ci ha portato a sospendere per alcuni periodi l’elargizione di aiuti economici, tanto che quest’anno gli assistiti, 3.877 in totale, risultano diminuiti rispetto al 2013. Non perché siano diminuiti i poveri, anzi le situazioni si sono aggravate, ma è diminuita la nostra capacità di aiutarli per mancanza di disponibilità economiche. Abbiamo rimandato a mani vuote almeno il 25% delle persone che ci hanno chiesto aiuto.
Nuove modalità per l’accesso a eventuali contributi e all’approvvigionamento di alimentari hanno fatto sì che abbiamo speso le nostre energie migliori per gli adempimenti burocratici anziché per l’ascolto e la consolazione dei nostri poveri”.
La vicinanza ai bisognosi nell’ascolto e nell’amicizia è la caratteristica della San Vincenzo che, pur tra mille difficoltà, cerca di non snaturare il proprio carisma. “Ricordiamoci sempre – continua la presidente – che prima del pane, prima della bolletta, c’è l’ascolto, il conforto, l’amicizia. Il nostro servizio deve essere sempre espressione della bontà accogliente e misericordiosa di Dio, per ridare la speranza di una vita nuova. Solo così avrà ancora ragione di esistere la San Vincenzo: l’amore si può donare sempre, anche senza risorse economiche.
Quest’anno abbiamo incrementato le iniziative volte all’integrazione e alla lotta all’esclusione sociale, culminate con la grande festa della Befana. Anche la nostra insistente richiesta di avere un dormitorio, tanto che ne abbiamo fatto il nostro obiettivo prioritario, va in questa direzione. Occorre evitare il più possibile situazioni che creino disagio e tensioni, ad esempio non avere pari opportunità di accesso a particolari benefici, e cercare di colmare con la carità eventuali vuoti lasciati aperti dalla giustizia sociale”.
I fondi per l’attività della San Vincenzo sono arrivati dal Coordinamento interregionale, dalla diocesi con 30.000 euro dell’8 per mille, dalla Fondazione Carit, dalla Banca Crediumbria, Lions club, dalle questue al cimitero, dai pensionati con un contributo mensile, dalle parrocchie che devolvono le offerte dei funerali, o la busta di alimentari come a Colle dell’Oro che, pur non ospitando una Conferenza, ogni settimana consegna gli alimentari raccolti.
Dati del 2014
Sono state 3.877 le persone assistite nel 2014 dalla San Vincenzo, tra cui 1.205 extracomunitari. Notevolmente diminuiti i comunitari: 709 contro i 920 dello scorso anno. Distribuiti aiuti per 156.370 euro per pagamento di affitti, utenze varie, spese scolastiche, spese mediche e quanto può servire per una vita minimamente dignitosa. Sono state distribuite circa 100 tonnellate di generi alimentari, elargiti dal Banco alimentare di Perugia o raccolti tramite donazioni di privati o collette autonome organizzate nei supermercati della città. Nell’attività del giro notturno di assistenza ai senzatetto sono state distribuiti 60 sacchi a pelo, 160 sacchetti con prodotti per l’igiene personale e 2.800 sacchetti con generi alimentari. I volontari dell’associazione sono 118; sono entrate 13 nuove persone motivate e preparate. La conferenza “Beata Lucia” di Narni si è arricchita di preziosi elementi, diventando la Conferenza interparrocchiale Narni-Testaccio.