È giunta al termine sabato 24 settembre la sessantesima edizione della Sagra musicale umbra con la straordinaria presenza del pianista Maurizio Pollini, che ha concluso l’evento con l’esecuzione delle Sonate op. 2 n. 1, op. 2 n. 3 ed op. 106 di Beethoven e ben due bis a grande richiesta del pubblico.
La maestria, il rigore tecnico e l’eccellente qualità del suono del pianista milanese hanno incantato gli ascoltatori del Teatro Morlacchi. L’Orchestra ed il Coro del Maggio Musicale fiorentino diretti da Zubin Mehta aveva inaugurato la manifestazione il 15 settembre, al Teatro Comunale ‘Morlacchi’ di Perugia. Nelle Laudi alla Vergine di Verdi su testo dell’ultimo canto del Paradiso di Dante le voci femminili del coro hanno stupito per la bellezza nei ‘piano’.
Di grande effetto l’ingresso dell’orchestra nel Te Deum dopo l’inizio affidato al solo coro e l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven. Ripercorrendo tutto il programma si può dire che sono state eseguite musiche di diverso tema, stile e carattere, fino all’esecuzione di canti devozionali musulmani della tradizione sufi del Magreb, in una chiesa di San Bevignate colma sino all’inverosimile di un pubblico mosso da interesse e curiosità e facilitato dall’ingresso gratuito.
Un discorso a parte merita il Requiem del compositore perugino Carlo Pedini, proposto in prima italiana (l’opera era già stata presentata in Giappone) su commissione della Sagra a Città della Pieve, al Teatro degli Avvaloranti, il 23 settembre coi Solisti di Perugia e il Munchner Motettenchor, Hayko Siemens direttore e Claudio Brizi organista.
Il tema della morte e della preghiera per l’anima che incontra Dio, trattato in artistico linguaggio contemporaneo che ispira serie riflessioni esistenziali nell’attento ascoltatore.
Ricordiamo una bella presenza a cura dell’Associazione dei Cori dell’Umbria che sul tema Carissimi e il suo tempo ha inserito il coro ‘Città di Roma’, direttore Mauro Marchetti, il ‘Collegium Vocale Tifernum’, direttore Stefano Mastriforti, e la ‘Cappella della basilica del Sacro Convento di Assisi’, direttore padre Giuseppe Magrino.
Il ‘catalogo’ della Sagra, curato dalla Fondazione musica classica, ha cambiato look e filosofia. Non presenta più (purtroppo, si deve dire) musiche, interpreti ed autori con testi e traduzioni a fronte, ma (e anche questo ha il suo pregio) si presenta come un documento che con testi, immagini e riproduzioni artistiche contribuisce a far conoscere i ‘luoghi’ della 60a edizione della Sagra: miniature, paesaggi, Galleria nazionale dell’Umbria, teatri, chiese e poi Bettona, Castel Rigone, Torgiano, Cannara, Corciano, Solomeo, Montefalco, Città della Pieve’.
Ad introduzione un breve ma interessante contributo del biblista Gianfranco Ravasi su ‘La Bibbia e la musica’. ‘Si è parlato qua e là di ‘nuova fase’, di ‘rinnovamento’ della Sagra – commenta mons. Francesco Spingola, direttore dell’Istituto musicale ‘G. Frescobaldi’ di Perugia, che ha sempre seguito con attenzione la rassegna – ma la dichiarata programmazione ufficiale resta la ‘ricerca del divino al di là di ogni credo’.
Il che giustifica ogni intervento, anche se lontanissimo dai brani gregoriani eseguiti ai primordi della Sagra da mons. Onorio Magnoni, di Castel Rigone e allora docente al Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma’.
Per la prossima edizione non resta che attendere il prosieguo del rinnovamento verso una Sagra fedele alla sua ispirazione originaria, quella di essere rassegna di musica sacra originale e propositiva, capace di essere anche evento culturale oltre che cartellone di grandi concerti.