La ricerca Cnr compie 100 anni

Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha festeggiato il centenario dalla sua fondazione. Cento anni di storia che hanno segnato lo sviluppo e la crescita dell’Italia.
Per celebrare la ricorrenza del più grande ente di ricerca italiano, nato il 18 novembre 1923, in tutto il territorio nazionale si sono svolti numerosi incontri.

Convegno “La ricerca del Cnr in Umbria”

Anche in Umbria, il 7 novembre scorso, presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori di Perugia, si è tenuto il convegno su “La Ricerca del Cnr in Umbria”.
Un’occasione – spiega Tommaso Moramarco, direttore dell’Istituto di ricerca per la prevenzione idrogeologica (Irpi) – Cnr con sede a Perugia, nonché referente Cnr per l’Umbria – “per raccontare e condividere con la cittadinanza, le istituzioni e il mondo dell’Università e della ricerca della regione, le proprie esperienze scientifiche nei diversi ambiti di applicazione.

Gli istituti Cnr umbri hanno aperto le porte dei laboratori agli studenti

L’evento è successivo a quello organizzato il 13 aprile scorso per le Scuole umbre, dove i sei Istituti del Cnr hanno aperto le porte dei propri laboratori agli studenti di diverso grado di istruzione, dando loro la possibilità di incontrare il mondo della ricerca Cnr in Umbria e di comprendere le sue connessioni con il territorio nei vari settori scientifici di intervento (genetica vegetale, fisica, chimica, rischi naturali, patrimonio culturale, ecosistemi terrestri)”.

Gli istituti Cnr in Umbria

In Umbria sono sei gli istituti di ricerca Cnr e afferiscono ai settori di geologia, idrologia, biologia, agraria, fisica e chimica. Le loro attività spaziano dalla protezione idrogeologica all’agroalimentare, dalla protezione e qualità degli ecosistemi alla conservazione del patrimonio culturale, fino allo sviluppo di tecnologia avanzata dei materiali e della chimica.

Con 120 unità di personale strutturato, oltre al personale a contratto “tali istituti – prosegue Moramarco – hanno una stretta collaborazione con enti pubblici locali e non, enti di ricerca, Università, Agenzie spaziali. Tutto ciò è dimostrato dai numerosi progetti territoriali, nazionali, europei, spaziali (Asi, Esa e Nasa) e Pnrr (Centro nazionale Biodiversità, Agritech, Ecosistemi) che in Umbria hanno creato un forte sviluppo della ricerca e una notevole attrattività di ricercatori stranieri”.
Tutti gli enti di ricerca sono pienamente inseriti nel territorio e la loro attività ha un impatto importante sul tessuto produttivo regionale.

Nascerà un Polo della Scienza

Tra i progetti in cantiere, in sinergia con l’Università di Perugia, “c’è la realizzazione di un Polo della Scienza – ci anticipa – con l’obiettivo di sviluppare un centro di eccellenza scientifica che sia attrattore di ricerca a livello regionale, nazionale ed internazionale”.
Un polo “indirizzato a sviluppare infrastrutture di ricerca e trasferimento tecnologico in grado di raccogliere le sfide future di interesse per l’ambiente, la protezione del territorio, l’economia della regione e del Paese e che investono i settori dell’agroalimentare, degli ecosistemi, dei rischi, della chimica e della fisica”.

Scopo fondamentale “sarà quello di rilanciare la ricerca a livello territoriale creando nuove sinergie tra gli istituti Cnr umbri, l’Università di Perugia, enti di ricerca e il tessuto produttivo regionale”. L’intento “è quello di incrementare e migliorare l’interazione con il sistema industriale attraverso molteplici strumenti di intervento come la redazione di programmi congiunti con le imprese, contratti di ricerca, creazione di consorzi, dottorati industriali, consulenze mirate e iniziative finalizzate a potenziare il trasferimento tecnologico al tessuto produttivo, mediante anche la generazione di imprese spin-off”.

I giovani e la ricerca

Che interesse c’è da parte dei giovani verso la ricerca e in che modo cercate di coinvolgerli?
“All’evento del 7 novembre hanno partecipato anche studenti delle classi superiori di Perugia e questo è molto importante in quanto i giovani sono il presente e futuro della nostra società. Come ho ricordato durante l’evento perugino, la ricerca camminerà ‘sulle loro gambe’ e bisognerebbe quindi incoraggiarli ad essere curiosi di quello che accade intorno a loro, in quanto è proprio la curiosità che spinge un ricercatore a cercare di capire le leggi naturali, le dinamiche ambientali, il cambiamento climatico, gli impatti antropici, ecc. La ricerca è qualcosa di puro e libero da qualsiasi condizionamento culturale e politico e questo i giovani ne devono essere consapevoli”.

L’alternanza scuola-lavoro

Un esperimento positivo – ricorda – realizzato anche in Umbria, è sicuramente l’alternanza scuola-lavoro, promossa dal Cnr con il ministero dell’Università e della Ricerca (Mur). “Si tratta di percorsi formativi per gli studenti delle scuole superiori che favoriscono l’acquisizione di competenze tecnico scientifiche, di sicuro supporto al loro orientamento e alla futura occupabilità.

Purtroppo, al momento, è difficile trovare giovani disposti a scommettere sulla ricerca sapendo che l’età media a cui si diventa ricercatori è 35-40 anni, con un precariato lungo e possibilità ridotte di carriera. Per questo molti concorsi di borse di studio, assegni e dottorati risultano deserti nel Cnr, ma anche nelle Università. A dire il vero – ci tiene a precisare – il Cnr ha stabilizzato molti ricercatori precari negli ultimi anni, ma è necessario che ci sia un piano strutturato di investimento sulla ricerca da parte del Governo che garantisca un futuro chiaro per i giovani che aspirano a dedicare la propria vita alla scienza”.

I sei istituti Cnr in Umbria

Il Cnr è presente in Umbria con 6 istituti di cui 2 sedi principali di istituto, a Perugia e Porano (Terni) e 4 sedi territoriali a Perugia. Si tratta dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) – sede principale Perugia; l’Istituto di bioscienze e biorisorse (Ibbr) – sede territoriale; l’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom) – sede territoriale; l’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta” (Scitec) – sede territoriale; l’Istituto officina dei materiali (Iom) – sede territoriale; l’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri (Iret) – sede principale Porano.

 

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