La polizia aiuta gli anziani a difendersi dalle truffe

Preoccupante aumento del numero delle vittime di truffe in Umbria, ma c’è anche chi riesce a non farsi imbrogliare. Quali sono i “falsi amici” da evitare

Il “campionario” delle truffe più frequenti che compare sul sito internet della Polizia è perfino divertente perché fa venire in mente la bravura di certi attori nei film italiani del secolo scorso. A cominciare da quelle per strada.

False urgenze

Un signore di aspetto rassicurante e in genere di mezza età si finge uno straniero che, per un’urgenza, deve raggiungere il Paese d’origine ma non ha disponibilità di soldi liquidi per il viaggio. Fermtruffa-truffe-anziani-2-CMYKa un’anziana per strada e cerca di vendere un anello o delle pietre preziose che avrebbero un valore di 7 o 10 mila euro; naturalmente alla signora in questione le venderebbe a molto meno. Passa un suo complice ben vestito che dice di essere un gioielliere, con tanto di lente per controllare le pietre, e si offre di comprarle per 5.000 euro. Ma lo straniero insiste perché sia la donna a comprarle. E spesso – dice la Polizia – riesce a convincerla facendosi dare 2 o 3.000 euro.

Falsi benefattori

Ci sono poi i “benefattori” che offrono donazioni ed eredità alla gente che incontrano per strada. Persone di mezza età, eleganti e distinte, a volte con accento straniero. Ma bisogna andare dal notaio e servono dei soldi, che la vittima anticipa. Serve però anche una marca da bollo. La “sceneggiatura” offre tante varianti che l’attore-truffatore (spesso con complici altrettanto bravi e distinti) è pronto a interpretarere, ma il finale è sempre lo stesso: i “generosi donatori” scompaiono con i soldi mentre la vittima è alla ricerca della marca da bollo.

Fuori da banche e Poste

Ci sono poi i truffatori che pedinano le persone anziane che vanno in banca o alla posta. “Non fermatevi mai per strada – è il consiglio della polizia – per dare ascolto a chi vi offre facili guadagni, o a chi vi chiede di poter controllare i vostri soldi o il vostro libretto della pensione, anche se chi vi ferma e vi vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Ricordatevi che nessun cassiere di banca o di ufficio postale vi insegue per strada per rilevare un errore nel conteggio del denaro che vi ha consegnato. Quando utilizzate il bancomat, usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati”.

Falsi funzionari

Ci sono poi i falsi funzionari Inps, Enel, Inpdap o di altri enti. Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva; o ancora per controllare il contatore del gas o della luce. Invece raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo beni o altre cose di valore. “Ricordatevi – dice la polizia – che prima di fare dei controlli nelle case gli enti affiggono degli avvisi nel palazzo”.

Gli enti socio-assistenziali come l’Inps o l’Inail non hanno personale operativo che faccia telefonate o visite a domicilio a titolo di prevenzione, accertamento o per ragioni amministrative. Lo stesso discorso vale per le Asl.

Per quanto riguarda gas, energia elettrica, acqua, telefono, rifiuti nessuna azienda di fornitura di servizi manda funzionari a casa degli utenti per riscuotere l’importo di bollette, per controllarle o per eseguire rimborsi. Le visite dei tecnici vengono comunicate all’utente specificando l’ora e il giorno della visita, oltre ai motivi dell’intervento e le modalità in cui avverrà.

False offerte telefoniche

Massima attenzione anche alle telefonate di chi offre contratti “superconvenienti” per servizi vari (telefono, luce, acqua, gas). Meglio riattaccare subito, evitando di rispondere a domande, e in caso di bisogno rivolgersi invece ai centralini autorizzati delle società che offrono questi servizi: i numeri si trovano sulle bollette e sugli elenchi telefonici.

Anche le banche offrono servizi soltanto presso gli sportelli o per corrispondenza. Sono truffatori tutti gli sconosciuti che dichiarano di essere incaricati del controllo di banconote o che offrono servizi bancari gratuiti, come le cassette di sicurezza.

 

Falsa beneficenza

Ci sono purtroppo anche i truffatori della beneficenza. “L’attività della parrocchia e la beneficenza – avverte la polizia – vengono usate spesso come scusa da chi vuole entrare in casa nostra con cattive intenzioni. È bene sapere, quindi che le parrocchie e le associazioni a scopo benefico lasciano lettere nella buca della posta e non inviano volontari a casa, a meno che queste non siano persone conosciute da chi deve aprire la porta”.

Truffe su internet

I suggerimenti e i consigli della polizia sono tanti, così come le situazioni e i pericoli. Non vengono trascurati neanche quelli della Rete. Tra questi: non mettere a disposizione i propri dati di accesso a social network, caselle postali, ecc.; non aprire mai le email e gli allegati che arrivano da sconosciuti; non lasciarsi ingannare da finti annunci di vincite in denaro o offerte di lavoro.

 

Attenti anche a falsi poliziotti, carabinieri, vigili urbani, con false tessere di riconoscimento e talvolta perfino con false divise. Chiedono di entrare in casa alla ricerca di ladri, per controllare l’autenticità di banconote o di merce appena acquistata e con mille altre scuse. “Potrebbero conoscere il vostro nome e cognome – avverte la polizia – o fingono, con frasi semplici e brevi, di conoscere figli, mariti, mogli o altri parenti”.

E quindi: “Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Verificate sempre conuna telefonata da quale servizio sono stati mandati gli operai che bussano alla vostra porta e per quali motivi. Se non ricevete rassicurazioni, non aprite per nessun motivo. Ricordate che nessun ente manda personale a casa per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio, non esitate a chiamare il 113”.

Con un’esortazione finale a fare parte di quella “rete solidale che nasce nel contesto in cui viviamo: a qualsiasi fascia di età si appartenga, ricordiamoci sempre che la migliore prevenzione che si possa adottare è il senso di cura che si instaura l’uno con l’altro, tra noi e chi ci è vicino”.

 

La maggior parte delle truffe agli anziani avviene tra le mura domestiche

Non siete soli, chiamateci sempre” è lo slogan di una campagna nazionale della Polizia di Stato per prevenire le truffe in costante crescita in tutta Italia. Sono soprattuto gli anziani a essere presi di mira, tanto che in provincia di Perugia nei primi otto mesi di quest’anno sono stati 157 gli ultra-65enni vittime di truffatori, con un aumento di più del 60 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015.

Il numero degli anziani truffati è in costante aumento anche in provincia di Terni, dove si è passati da 32 a 40 casi. “La maggior parte delle truffe agli anziani – si spiega in un video sul sito internet della Polizia di Stato – avviene tra le mura domestiche. I truffatori si presentano con modi gentili e ben vestiti. Ma prima di far entrare sconosciuti in casa è bene che si verifichi con una telefonata. Chiamateci, siamo sempre a vostra disposizione per verificare insieme”. Il numero, attivo 24 ore su 24, è il 113 ma c’è anche il 112 dei carabinieri. Qualche esempio di fatti recenti avvenuti in Umbria. Alla periferia di Perugia una ottantenne ha consegnato la sua fede e quella del marito morto a un truffatore che si era presentato come impiegato del Comune incaricato del censimento sui gioielli custoditi in casa. A Terni è stato smascherato e denunciato un falso poliziotto che si presentava nei locali del centro per “controlli amministrativi”. Ci sono per fortuna anche i casi di anziani prudenti che non si sono fatti imbrogliare. Come a Umbertide, dove una donna ha ricevuto la telefonata di un falso “avvocato dei carabinieri” (così si era definito) che le comunicava di un incidente stradale con il figlio coinvolto. Niente di grave – diceva –  ma l’assicurazione era scaduta, e chiedeva soldi per pagarla e rimediare la situazione. La donna, una cui parente era stata raggirata nello stesso modo, non è caduta nel tranello. Sono però tanti i casi in tutta Italia in cui questa “truffa dell’avvocato dei carabinieri” è riuscita ai danni di anziani. C’è poi chi sta speculando sulla generosità della gente per aiutare i terremotati.

È stato smascherato dai carabinieri di Norcia un truffatore romano che su internet invitava a donare soldi a favore di un’associazione “pro terremotati” indicando un conto corrente che però era il suo. Ci sono poi i “volontari pro terremotati” che bussano alla porta. Una donna alle 11 di mattina ha ricevuto la chiamata al citofono di casa di una persona che diceva di raccogliere offerte per i terremotati di Norcia. Non fidandosi, ha telefonato alla polizia, e a questo punto il sedicente volontario si è dileguato. Situazioni talmente frequenti e preoccupanti che hanno indotto la prefettura di Terni a costituire un Comitato per la prevenzione dei reati di truffa ai danni degli anziani. In un incontro all’Università della terza età si è parlato in particolare degli imbrogli di natura finanziaria. Sono state anche diffuse pubblicazioni, realizzate con il contributo dell’Abi – Associazione delle banche italiane, con informazioni e suggerimenti per non essere truffati. “Perché – ha detto il vice prefetto Lucia Raffaela Palma – le persone anziane sono spesso le vittime privilegiate dai truffatori, ed è pertanto necessario metterle in guardia, e fornire loro idonei strumenti per difendersi”.

AUTORE: Enzo Ferrini