Nell’Anno della Misericordia, Papa Francesco ha voluto coinvolgere anche e soprattutto i giovani. Oltre ad incontrare i ragazzi dai 18 ai 30 anni a Cracovia, in occasione della Giornata mondiale della gioventù, il Pontefice sarà “circondato”, dal 23 al 25 aprile, da circa 70 mila adolescenti dai 13 ai 16 anni, che si ritroveranno a Roma per partecipare al Giubileo della Misericordia dei ragazzi e delle ragazze. Saranno presenti quasi tutte le diocesi italiane e, ovviamente, l’Umbria non mancherà all’appuntamento. La nostra regione sarà rappresentata da sette delle otto diocesi in cui è suddivisa, per un totale di circa 1.000 ragazzi. Il gruppo più numeroso partirà da Perugia, con 550 pellegrini, e avrà un accompagnatore d’eccezione, il card. Gualtiero Bassetti, che vuole fortemente vivere questa esperienza insieme ai ragazzi. Seguono Foligno (200 persone), Spoleto (100), Orvieto-Todi (90), Assisi (60), Gubbio (20) e Terni (15). Anche se, logisticamente, ogni gruppo umbro si è organizzato autonomamente, gli eventi principali del Giubileo saranno vissuti congiuntamente.
Le diocesi, infatti, seguiranno passo dopo passo il programma comune proposto dal coordinamento nazionale, che prevede, a grandi linee, il passaggio attraverso la porta santa, la festa allo stadio Olimpico e la messa presieduta da Papa Francesco. Per quanto riguarda gli alloggi, invece, i ragazzi saranno accolti in alcune strutture messe a disposizione dall’organizzazione o individuate dai responsabili di Pastorale giovanile. Don Riccardo Pascolini, coordinatore Oratori umbri, commenta così l’invito del Pontefice: “La chiamata di Papa Francesco ai giovani per questo Giubileo dei ragazzi, è la chiamata autorevole di un padre che, con forza e amorevolezza, invita i suoi figli ad avvicinarsi a lui, per parlare al loro cuore e per lasciare che Gesù orienti il loro cammino.
I giovani umbri hanno risposto con entusiasmo, sostenuti dalle famiglie e accompagnati da parroci e animatori”. Riprendendo le parole di Papa Francesco (“Vi vorrei chiamare a uno a uno, vi vorrei chiamare per nome, come fa Gesù ogni giorno”), don Riccardo ha poi sostenuto che “i nostri oratori sono sollecitati e spronati dal Santo Padre a questa univocità d’amore. Sono invitati a chiamare per nome, uno per uno, tutti i bambini, i ragazzi e i giovani che incontrano e dei quali incrociano lo sguardo. Tutti coloro che operano in questo campo sanno bene che, a questa età, un incontro può cambiare la vita. E allora, a vele spiegate, sospinti dallo Spirito santo, andiamo a Roma, certi che questa meravigliosa opportunità del Giubileo dei ragazzi, possa essere per ciascuno l’incontro con l’amore misericordioso del Padre”.