Con il nuovo anno, la sanità umbra avrà un nuovo organigramma. Lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso dell’illustrazione del bilancio per l’attività svolta nel 2012 dall’Azienda ospedaliera di Perugia, sottolineando che la Giunta regionale nella seduta del 27 dicembre adotterà gli atti per la costituzione dei nuovi organi delle Aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere, nel rispetto della recente legge che ha riformato l’assetto istituzionale del sistema sanitario regionale.
Nel corso del suo intervento la Presidente ha rilevato come il tema della “sostenibilità non solo finanziaria, ma dello stesso modello sanitario pubblico ed universalistico, come lo abbiamo conosciuto in questi anni” sarà uno dei temi centrali dell’agenda politica del prossimo Parlamento.
Sul tema delle risorse la Marini ha ricordato come la dotazione del Fondo nazionale per la sanità per la prima volta sia stata ridotta in termini assoluti: “Per l’Umbria ciò significherà un taglio nel prossimo triennio di circa 150 milioni di euro, vale a dire una disponibilità che ci riporta a quella di dieci anni fa. Per fortuna abbiamo lavorato alla riforma del nostro sistema sanitario, grazie al quale potremo non solo continuare a garantire ai nostri cittadini prestazioni sanitarie di qualità ed appropriate, ma anche realizzare risparmi e riduzione di costi grazie ai quali sarà possibile effettuare nuovi investimenti per l’innovazione e la dotazione tecnologica dei nostri presìdi sanitari. E lo faremo con le nostre risorse, visto che da più di quattro anni dallo Stato per questi investimenti non viene più nulla”.
La Presidente ha quindi messo in evidenza che “la politica dei tagli lineari in sanità incide fortemente su qualità e quantità delle prestazioni, e mette in discussione il modello universalistico e pubblico della sanità. Un modello cui l’Umbria non vuole affatto rinunciare, consapevole che occorrerà in futuro raccogliere la sfida del mantenimento e miglioramento di un sistema sanitario basato sul principio dell’universalità, che dovrà fare i conti con la forte contrazione delle risorse disponibili”.
La Marini ha inoltre osservato che “se questo risultato è stato ottenuto, se qui qualità, efficienza ed appropriatezza della sanità sono un dato di fatto, è perché qui si è realizzato un grande lavoro di squadra, che ha visto insieme i diversi livelli di governo, i professionisti e gli operatori della sanità e gli stessi cittadini”.